Calciomercato Milan, Giancarlo Padovan: Allegri ha smesso di essere allenatore rossonero da un pezzo

 

CALCIOMERCATO MILAN GIANCARLO PADOVAN ALLEGRI / Giancarlo Padovan, giornalista sportivo, è intervenuto nel suo consueto appuntamento dalle pagine di Tuttomercatoweb per parlare di Allegri, protagonista di queste prime giornate di campionato e più volte sull’orlo dell’esonero: “Ancora una volta è Stephan El Shaarawy a salvare il Milan e Massimiliano Allegri. Il quale, a fine primo tempo, era davvero sull’orlo dell’esonero, se già non era stato deciso. Ribadisco, per l’ennesima volta, che Allegri – almeno secondo me – non è più da un pezzo l’allenatore del Milan. Che Berlusconi l’avrebbe allontanato prima e dopo Udine (e se non l’ha fatto è perché si è fatto convincere da Galliani). Che a tenere in pista l’allenatore, oltre ai gol del ventenne savonese di padre egiziano, hanno contribuito i molteplici e ravvicinati impegni della squadra sul doppio fronte (Champions e campionato).

Questa volta, però, di fronte alla sesta sconfitta, l’attesa sarebbe davvero finita. Intanto perché da mercoledì a sabato c’era il tempo per l’avvicendamento. Poi, perché per raddrizzare la stagione o provare a farlo, bisogna almeno qualificarsi agli ottavi arrivando secondi nella fase a girone della Champions. L’impresa si compirà se il Milan non perde (martedì) con il Malaga e batte sia lo Zenit (in casa) che l’Anderlecht (in trasferta). Insomma, si protrae l’agonia, in attesa di un risveglio che, a Palermo, è sembrato prossimo solo nella ripresa.

Il Palermo di Gasperini ha segnato con Miccoli alla fine del primo tempo e con Brienza all’inizio del secondo. Prima, con un preciso calcio di rigore causato da un braccio aperto di Abate. Poi, con un tiro dal limite che Amelia, senza colpe, ha visto troppo tardi (visuale coperta da compagni e avversari). La partita sembrava finita e Allegri ormai sulla via della giubilazione.

Invece, grazie anche all’intervento del tecnico, il Milan ha giocato forse il migliore scorcio di partita del suo tribolatissimo campionato. Decisivi la scelta di passare al 4-2-3-1 e l’inserimento di Emanuelson, Bojan e Pazzini. Dal quarto d’ora in avanti, i rossoneri sono diventati assoluti padroni del campo, schiacciando il Palermo e collezionando occasioni. Tre (con Bojan, Emanuelson e Abate) prima del gol di Montolivo (23′).

Undici minuti dopo il pari di El Shaarawy che ha sfruttato un’uscita spericolata di Ujkani. Il Faraone è, almeno per una notte, capocannoniere solitario della serie A con 7 reti. Non so se lui sia l’eccezione (non credo), ma la sua esplosione testimonia che giovani di talento e qualità ne esistono. Basta avere il coraggio di lanciarli. O, come al Milan, esservi costretti dalla cessione di Ibrahimovic e dall’involuzione di Pato (d’accordo che è stato fuori un’eternità, ma sembra un fantasma).

Ad essere sinceri, di fronte ad un Palermo ormai totalmente scomparso dal campo, stanco e ansioso, il Milan avrebbe anche potuto vincere. La consapevolezza di poter rovesciare la partita, oltre alla pressione finale, è stato il miglior segnale per Allegri. Che di rischio in rischio, resta a galla. Quasi un miracolo (per chi crede a quelli calcistici)“.

Fabio Alberti – www.milanlive.it
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