Milan, i frullati tattici di Allegri non convincono: troppi cambiamenti

Milan News-Prima troppo rigido, ora troppo malleabile. Max Allegri è cambiato all’improvviso. O almeno sono cambiate le critiche che gli piovono addosso. Quest’anno il mister ha continuato a fare esperimenti camminando sui chiodi della critica, mentre i risultati spesso sfuggivano. il 4-3-3 e variazioni sul tema (4-3-1-2, una volta 4-3-2-1). Con questo sistema il Milan ha giocato sette partite, compreso il pareggio con l’Anderlecht che più di altri risultati ha scontentato il pubblico. Poi è cominciato il frullato di moduli: difesa a tre, centrocampo più o meno folto, doppio mediano. Nella giungla dei numeri Allegri si è perso, e i giocatori a volte si sono confusi. Il primo tempo di Palermo, giocato con un 3-5-2 ultradifensivo che ha irritato Galliani e Berlusconi, è l’ultima estrazione di una tombola che il tecnico considerava interrotta la settimana precedente. Perché, prima della partita con il Genoa, Allegri era stato chiaro: «Ho scelto la difesa a tre, ho scelto il 3-4-3 e non cambio più». Ma la necessità di non far bruciare di fatica i muscoli di giocatori importanti lo ha portato a cambiare ancora. Senza successo. A ogni cambiamento, Allegri si è giustificato con la necessità di sfruttare le caratteristiche dei giocatori più in forma o di fare turnover: spiegazioni che non hanno convinto i suoi critici anche perchè i risultati non gli hanno dato ragione. Ora i tifosi si pongono tutti la stessa domanda: con il Chievo con che modulo giocherà il Milan?

Elmar Bergonzini-www.Milanlive.it

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