El Shaarawy a 360°: Aspettatevi sorprese dal Milan, ruberei tutto a Messi, non ho la fidanzata, ecco come nacque la cresta…

MILAN – Di seguito le principali dichiarazioni di El Shaarawy rilasciate al quotidiano La Repubblica stamane.

Stephan El Shaarawy, lei è il nome nuovo del campionato: se l’immaginava?
“Francamente no. Pensavo solo di giocare un po’ di più, dopo le partenze di Ibra e Cassano. Ma non avrei mai creduto di partire così forte”.

Le capita di svegliarsi la mattina e benedire la crisi economica?
“Eh, ci ha aiutato molto, ha dato spazio ai giovani. E ha fatto capire che i giovani sono forti, non tappabuchi”.

Eppure, il mercato entusiasma solo quando parla straniero.
“Ma che bisogno c’è di comprare tanti giocatori all’estero?”

Anche lei, veramente, ha un cognome pieno di consonanti.
“Però sono italiano dalla testa ai piedi, di un’Italia che è cambiata non solo nel calcio”.

Lei è di origine egiziana e ha una cadenza ligure, Balotelli ha la pelle scura e l’accento bresciano. Anche la nazionale esprime ormai un paese diverso.
“Vero. E possiamo andare lontano, il primo sogno è il mondiale brasiliano del 2014, nella terra del calcio”.

Ma nel 2014 lei avrà ancora addosso la maglia del Milan?
“Lo spero, è sempre stata la squadra del mio cuore, voglio diventare sempre più importante e restare qui a lungo”.

Una specie di Del Piero milanista?
“Sarebbe magnifico”.

E se arriva lo sceicco?
“Se arriva, spero che il Milan abbia la forza di dire no. I giovani non devono andarsene: Verratti a Parigi ha tolto tanto al calcio italiano”.

Pensa di poter restare capocannoniere fino a maggio?
“Vorrei proprio diventare il bomber più giovane nella storia della serie A”.

Senza quella cresta sarebbe diventato un personaggio così alla svelta?
“A chi si concentra troppo sui miei capelli, ho consigliato di guardare un po’ meglio la persona e il giocatore”.

Lei come si definirebbe?
“Un ragazzo umile, perbene e buono con tutti. Almeno, io mi sforzo di essere così”.

È stato costretto a crescere troppo in fretta?
“A quattordici anni, già mi allenavo con la prima squadra del Genoa. Però non credo di avere perso qualcosa: ho realizzato quanto desideravo da piccolo e va benissimo così. E ho continuato a studiare: mi piacerebbe iscrivermi a economia, come mio fratello”.

Scusi se insistiamo: la cresta fa parte di lei?
“A me piace, punto. Da bambino avevo sempre i capelli sparati, diciamo che pettinarli in questo modo è una conseguenza logica”.

Com’è cominciata?
“Un giorno sono andato dal mio parrucchiere Salvo, ad Arenzano, vicino a Genova, e gli ho detto: inventiamoci qualcosa”.

Ha copiato qualcuno?
“No, sono stato tra i primi. A quell’epoca la portava solo Hamsik. Adesso so che ci sono ragazzini che si pettinano come me, e mi fa piacere”.

Berlusconi ha detto che può tenere la cresta finché segna così.
“Un’ottima ragione per non smettere”.

È pronto ad affrontare Messi?
“Io contro di lui, è incredibile, non si può spiegare una roba del genere”.

Cosa gli ruberebbe?
“A parte la statura, tutto. Nessuno ha la sua velocità con la palla tra i piedi, e ovviamente nessuno ha la sua tecnica. Ora che ci penso, gli ruberei anche la statura, così diventerei più svelto”.

Il sorteggio di Champions è stato crudele col Milan, non trova?
“Il Barcellona è un avversario molto difficile ma non impossibile: anche contro di loro si parte da zero a zero”.

In campionato esiste solo la Juve: fortissimi loro o deboli gli altri?
“Da un anno e mezzo viaggiano a ritmi altissimi, non è demerito della concorrenza. Però mancano ancora un sacco di partire alla fine, tra noi e loro non esiste un abisso”.

In classifica, veramente sì.
“Preparatevi alle sorprese: per adesso puntiamo al terzo posto, ma si può fare anche meglio”.

Cosa significherebbe per il Milan la partenza di Pato e Robinho?
“Si perderebbe tanto, si perderebbe qualità”.

Ancora niente fidanzata?
“No, anche se me ne hanno affibbiata una: invece era la ragazza di mio fratello. E non è vero che cucco su Facebook, come qualcuno ha scritto: uso i social network come qualunque ragazzo della mia età”.

Niente orecchini, e sulla sua pelle non c’è neppure un tatuaggio: insolito, non crede?
“Bisogna distinguersi. Se mi copro di tatuaggi, poi divento uguale a tutti”.

La redazione di Milanlive.it

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