Editoriale: tutta la verità in 10 giorni

EDITORIALE MILAN LAZIO BARCELLONA – Lazio e Barcellona, intervallate da un’insidiosissima trasferta genovese. I prossimi 10 giorni potrebbero determinare le reali ambizioni rossonere per il finale di stagione.

Si parte domani sera a San Siro contro i biancocelesti. La terza e la quarta faccia a faccia, con la concreta possibilità di piazzarsi per la prima volta solitari in zona Champions. Una gara strategicamente fondamentale: il Milan macina punti su punti ormai da mesi, tanto che, se considerassimo solo le ultime diciotto giornate – cancellando virtualmente il disastroso avvio di campionato – sarebbe la capolista. Il trend è chiaro: una Lazio traballante, ancora orfana di Klose, un Diavolo in grande forma e con l’arma Balotelli in più. Il sorpasso non sarebbe determinante – mancano troppi turni al capolinea – ma rappresenterebbe un colpo duro da assorbire per la banda di Petkovic.

Venerdì 8 a Marassi per affrontare il Genoa, sulla carta un avversario tutto sommato abbordabile. Nella realtà dei fatti una partita che va presa letteralmente con le pinze. A quattro giorni dalla battaglia del Camp Nou il rischio distrazione è altissimo: qui serve il pugno di ferro di Allegri, qui si misura la pasta del tecnico. Il Milan ha tutte le carte in regola per mettere sotto un Grifone anche agguerrito, ma deve sbranare l’avversario da subito e cancellare per novanta minuti dalla testa Messi e compagni. Nello stesso turno Lazio e Inter affronteranno rispettivamente Fiorentina e Bologna, entrambe reduci da due trasferte europee complicate (Stoccarda e Tottenham): ghiottissima opportunità per provare la fuga.
E poi il Barcellona, e qui non sprechiamo troppe parole. Iniesta mette la mano sul fuoco scommettendo sul passaggio del turno? Bene, sai che soddisfazione rappresenterebbe fargliela bruciare?

Tre gare in dieci giorni. Se il Milan le azzecca tutte (ne ha le possibilità) gli scenari diventano davvero interessanti: quarti di finale di Champions con le credenziali della mina vagante e ipoteca sul terzo posto con un pensierino al secondo.
Scenario da favola, mancano però 270 minuti. Testa bassa, pedalare e pochi proclami.

Mirko Correggioli Twitter: Kikko_Corre

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