Milan, anche Brambati sta con Galliani: i tifosi devono isolare chi sbaglia

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MILAN GALLIANI- Il giornalista Brambati, intervistato da Ilsussidiario.net, ha commentato la questione relativa ai cori per discriminazione territoriale: “Non è questione di risolvere o meno un problema, è questione che, semplicemente, ci sono delle regole che vanno applicate. Io non so in relazione a questa squalifica se siano state applicate in modo congruo ed equo o se sono state fatte delle sperequazioni. Ma ribadisco: ci sono delle regole che vanno rispettate. È giusto così, è già stato fatto in altri posti. In Inghilterra hanno risolto con gli hooligans un problema gigantesco. Qui non riusciamo a trovare misure efficaci. Gli ultras non sono tutti da condannare, anzi vi è una buona fetta di ultras che sono la parte buona del calcio, però quella parte minoritaria che porta violenza all’interno e fuori dallo stadio deve essere colpita. Non è giusto che a pagare siano tutto per colpa di pochi noti ma purtroppo è inevitabile. Chi va in curva e allo stadio dovrebbe cercare di criminalizzare i colpevoli e cercare di isolarli, di tenerli in disparte, metterli in difficoltà. Le lezioni servono, altrimenti se continuiamo ad andare avanti pensando di risolvere le cose tentando di parlarne solo in televisione, non andiamo da nessuna parte, non serve a niente. Sono contrario allo scioglimento dei gruppi organizzati. Io non capisco il motivo per il quale in Inghilterra ci sono delle curve fantastiche che coinvolgono tutto lo stadio, mentre qui in Italia non è possibile. Le racconto un esempio. Sono andato a vedere Watford-Crystal Palace, finale di Champioship (la serie B inglese, nda) a Wembley: 92mila persona, 46mila per parte, una cosa bellissima da vivere. Siamo andati tutti insieme mischiati in metropolitana per raggiungere lo stadio e in strada era tutto sereno. Il Watford ha perso e tutto si è concluso tranquillamente. Non capisco davvero perché da noi tutto questo non possa succedere”.

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