Milan, Bucchioni ipotizza la nuova struttura societaria dei rossoneri

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MILAN BUCCHIONI – Enzo Bucchioni prova ad ipotizzare come sarà la nuova struttura societaria del Milan dopo la bufera che potrebbe far cambiare pelle al club di via Turati. Ecco cosa scrive il direttore di Qs La Nazione in un editoriale per tmw: “Quelli che conoscono il Milan e i suoi meccanismi, erano sicuri che dopo le accuse di Lady Barbara a Galliani, sarebbe sceso in campo Berlusconi per riequilibrare la situazione, dare il famoso calcio al cerchio e un altro alla botte. Un po’ come succede in politica tra Alfano e Fitto, era immaginabile che il presidente del Milan si sarebbe messo in mezzo tra il nuovo che avanza (Barbara) e il vecchio che resiste (Galliani) per trarre il meglio da ciascuna delle due posizioni. Il silenzio del Grande Capo è interpretato come una sorta di silenzio-assenso, anche lui in sostanza è d’accordo con quello che ha detto Barbara domenica dopo la sconfitta con la Fiorentina. Berlusconi non ne può più di questo Milan che gioca come una provinciale, di questo allenatore con poco coraggio. Anche lui ha tanta voglia di cambiare quindi l’uscita deflagrante della figlia sarebbe stata in qualche modo concordata, soprattutto dopo gli striscioni apparsi nello stadio di San Siro che hanno dato molto fastidio. “Ma come è possibile accusarmi di non spendere – si sarebbe interrogato il Berlusca – se negli ultimi giorni di mercato ho speso dieci milioni per Matri?”. E il problema è tutto qui. Quindi Barbara Berlusconi ha ritenuto che fosse il momento per scendere di nuovo in campo tre anni dopo un’uscita simile a questa. Allora non aveva la completa approvazione del padre, oggi invece si sarebbe reso conto anche lui che per riportare il Milan al suo rango c’è bisogno di trasformare una società gestita da un uomo solo (Galliani) a una società manageriale. Una svolta radicale che necessariamente impone un cambio di persone. Barbara da quando è entrata nel consiglio del Milan ha studiato attentamente la situazione, per lei ci sono troppe cose che le sembrano superate dal tempo e dalla situazione economica. Il Milan risponde in tutto e per tutto a Galliani che ha il suo modo di operare che ha prodotto grandi risultati, ma che dopo 28 anni rischia di diventare abitudinario e ripetitivo. Il ricorrere sempre ai soliti agenti Fifa, ai soliti procuratori di riferimento che diventano anche talent scout e consiglieri di fiducia, ha ingabbiato sostanzialmente anche Galliani. Certe operazioni di mercato sono state sottolineate con la matita rossa. E’ possibile pagare Constant la bella cifra di otto milioni di euro? Non è possibile. Quindi serve una netta inversione del modo di fare calcio per adeguarlo ai tempi. Un’altra cosa che Barbara ha scoperto e sulla quale non è assolutamente d’accordo, è il progressivo abbandono di tutti gli osservatori sparsi del mondo e di tutte le società di calcio giovanile affiliate in Italia.
L’idea del cambiamento è condensata in pochi punti sui quali ci sarà da lavorare. La nomina di un direttore generale, di un direttore sportivo e di un direttore tecnico e, naturalmente la scelta del nuovo allenatore. Si dovrà poi ricominciare l’opera di scouting in tutto il mondo e in Italia ripristinando la rete degli osservatori. Altri settori, come il marketing e la comunicazione invece, anche a detta di Barbara, non saranno toccati perché funzionano.
Nella nuova organizzazione che i Berlusconi hanno in testa dovrebbero entrare principalmente degli ex rossoneri. Berlusconi padre dovrebbe essere il presidente onorario. La figlia presidente operativo. Per la carica di direttore generale Barbara sta pensando a Demetrio Albertini, che da tempo studia da dirigente, prima con l’Aic e adesso come vicepresidente della Federcalcio. E’ giovane, ma già esperto. Preparato, intelligente e serio. L’identikit funziona. Come direttore tecnico, vicino alla squadra e leader nella valutazione degli acquisti, il prescelto è Paolo Maldini. Come operatore di mercato è stato individuato Daniele Pradè che bene ha fatto nella Roma e benissimo sta facendo a Firenze. La sua amicizia con Galliani non è un mistero, ma non sarà un ostacolo. L’obiettivo di Berlusconi è quello di dare un ruolo anche a Galliani che dovrà restare (almeno nelle intenzioni della proprietà) all’interno di un nuovo gruppo di lavoro che dovrà operare in modo diverso, alle dirette dipendenze della società. Nessuno ha intenzione di silurare Galliani, quello che si farà è cambiare completamente la filosofia di lavoro e Galliani, uomo intelligente, saprà sicuramente interpretare al meglio la carica di assoluto rilievo che gli sarà proposta. La mediazione è in atto. Si cercheranno tutti gli angoli da smussare, compreso il rapporto non facile tra Galliani e Maldini.
L’operazione Nuovo Milan è partita e questa volta nessuno la fermerà proprio perché c’è l’avallo del Grande Capo. Tempi?
Il lavoro è lungo, BB conta di presentarsi con la nuova squadra entro pochi mesi perché il mercato andrà fatto in profondità.
Per quanto riguarda l’allenatore, i Berlusconi (soprattutto Silvio) puntano dritto su Seedorf. Piace l’idea di inventarsi qualcuno in casa, un grande giocatore capace di diventare grande allenatore, un po’ come successe con Capello. Il grande consigliere Sacchi aveva suggerito tempo fa Cesare Prandelli al quale piacerebbe prendere in mano un gruppo (anche giovane) da ricostruire.
Galliani fino ad oggi ha sempre sponsorizzato Inzaghi, un suo cavallo, ma vedrebbe bene anche Mangia ex ct dell’Under 21.
Anche dalle scelte delle prossime ore si capiranno molte cose del futuro.
Allegri è da considerare a tutti gli effetti l’ex allenatore del Milan. Se dovesse far male anche con il Chievo si prenderà l’immediata decisione dell’esonero. Sacchi direttore tecnico con la coppia Tassotti-Galli è una soluzione. Si sta scartando l’idea di prendere qualcuno fuori dal giro rossonero. Serve un traghettatore che porti il Milan verso il futuro con dignità
“.

La redazione di milanlive.it

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