Leonardo: “Non tornerei al Milan, Galliani è straordinario, Kakà nel 2003 l’affare perfetto”

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MILAN LEONARDO – L’ex ds del PSG, Leonardo, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue principali dichiarazioni: «Non credo che il Milan mi vorrebbe. Dopo quello che è successo, tornare sarebbe impossibile. Dopo di allora non è successo più nulla, non ho avuto contatti. Niente che possa farmi cambiare idea. Quindi non vedo come sarebbe possibile un mio ritorno. Chi dà il pugno si dimentica, ma chi lo prende no. Non conosco Barbara e non saprei giudicare le sue idee. Quello che ha fatto Galliani è nella storia e resta straordinario. Maldini in società? Prepararsi, questo serve, ma non è che Paolo finora non abbia fatto nulla. Demetrio invece sta seguendo un percorso diverso, a livello federale. Non facile, ma diverso. In ogni caso, nei club si devono inserire le persone dove servono, in base alle loro qualità e a quello che manca al club. A volte si dà la priorità alla squadra, come ho fatto io a Parigi, e alla parte tecnica, altre volte alla parte amministrativa e aziendale. Bisogna scegliere, poi inserire le figure giuste. Una storia bellissima quella della Fondazione Milan. Sono molto legato alla Fondazione. Ho condiviso la nascita e lo sviluppo di tantissimi progetti. Ho sempre pensato che con la visibilità, la forza di comunicazione, di sensibilizzazione e con la forza economica di una società così importante nel mondo si potesse fare qualcosa di concreto nell’ambito sociale. In quell’anno arrivo Kakà, il primo concluso da dirigente del Milan. Lo considero l’affare perfetto, sia a livello calcistico che a livello umano. Con Kakà si è creato un legame che non si è mai spezzato. Kakà è un amico. Credo debba ancora giocare da trequartista. Ha entusiasmo, è un giocatore intelligente e sta prendendo per mano il Milan ora che la squadra ha molto bisogno di una guida. Ma non è facile cambiare adesso. Per cambiare ruolo, devi cambiare la testa: Kakà è ancora molto nella fase-gol. Gli piace giocare bene, ma anche segnare. Ci vuole tempo a adattarsi a altri compiti. Milan è in decadenza? E’ indietro rispetto all’Inter. Manca la chiarezza degli obiettivi, che è sempre stata la caratteristica alla base del successo del Milan».

La redazione di Milanlive,it

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