Calciomercato Milan, Casotti sicuro: “Niang doveva andare in prestito. Quel palo a Barcellona…”

Juventus v AC Milan - TIM Preseason Tournament
MILAN NIANG CALCIOMERCATO- Intervistato da Milannews.it, Federico Casotti, giornalista e grande esperto di calcio olandese e francese, ha parlato della sfida del Milan con l’Ajax e del futuro di M’Baye Niang.

Quante probabilità ha il Milan di passare il turno dopo la brutta partita di Livorno?

Ritengo che il Milan abbia l’80% di possibilità di passare il turno, ha il pallino della situazione in mano. È più forte dell’Ajax e credo che il passo falso a Livorno possa essere un campanello per Allegri e la squadra a non abbassare la guardia. L’Ajax di quest’anno è tecnicamente il più modesto degli ultimi 5-6 anni ed è paradossale il fatto che sia in corsa per gli ottavi, quando invece con altri giocatori importanti come Eriksen e van der Wiel magari faceva zero punti. Dal punto di vista dei valori, il Milan ha tutto per poter controllare la situazione.

Un girone, quello del Milan, che, tolto il Barcellona, non ha grandi avversarie.

Io l’ho detto fin dall’inizio: il Milan si qualifica per manifesta inferiorità degli avversari. Tolto il Barcellona, che è comunque lontano da quello di Guardiola, Ajax e Celtic non credo abbiamo la continuità di mettersi alle spalle il Milan, magari potrebbero metterlo in difficoltà nelle singole partite, ma non di più. E’ un girone emozionante per i nomi delle squadre, delle tifoserie e degli stadi, ma da un punto di vista tecnico secondo me le due dirette rivali del Milan per il secondo posto sono di poca sostanza.

Tu sei un grande conoscitore del calcio francese. Come ti spieghi il fatto che Niang non ha ancora segnato in Serie A.

Tutto nasce secondo me da un equivoco tattico: Niang non è una prima punta, lui è un giocatore bravo sulla fascia e poteva essere educato come attaccante esterno ed impostato come era Henry nell’Arsenal. Spesso è stato usato troppo avanzato e gli sono state chieste cose che non lui non è in grado di fare. Anche al Caen, Niang segnava poco, perché era un giocatore che partiva molto defilato. In Francia, dove molte squadre giocano con il 4-2-3-1, era un giocatore che poteva fare bene. Non si deve chiedere tanti gol a Niang. L’errore di Livorno dimostra secondo me che anche lui ci crede poco, lui non è carico e convinto.

Oltre a non segnare, anche il suo rendimento in campo è comunque molto discontinuo.

Per lui la partita di Barcellona dell’anno scorso è stato il momento di svolta in negativo della sua esperienza al Milan. Se avesse segnato, invece di prendere il palo, sarebbe cambiato tutto e magari avrebbe avuto un approccio diverso in questa stagione. Lui è un ragazzo molto orgoglioso, tanto che la scorsa estate ha rifiutato il Genoa e invece forse gli avrebbe fatto bene giocare in prestito. E’ un classe 1994 che ha avuto la fortuna di essere titolare in Ligue 1 a 16 anni e quando hai questa fortuna non puoi sprecarla passando due anni in panchina, altrimenti a 19 anni si ritrova alla pari come i suoi coetanei. Ha fatto qualche errore anche lui, non solo perché ha rifiutato il prestito, ma anche perché volevo vedere a quel punto nel Milan una determinazione diversa”.

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