Milan, Biasin: “Balotelli ha la ‘raiolite’. Il piano-separazione gradito a società e giocatore”

Balotelli e Raiola
Balotelli e Raiola

MILAN BALOTELLI BIASIN – Il giornalista sportivo Fabrizio Biasin, nel suo editoriale giornaliero, ha fatto il punto della situazione in casa Milan, soprattutto per quanto riguarda il caso Balotelli:

“Il 3-0 all’Atalanta è il preludio a una rimonta che porterà il Milan in zone dignitose della classifica. E’ scritto nel dna di Allegri: gennaio è il mese della riscossa. Però non basta per far finta di nulla. Negli ultimi giorni son successe cose che non possono passare inosservate. C’è la febbre di Balotelli, una variante della “wandona”: la “raiolite“. Nessuno mette in dubbio il malessere di Mario, tutti hanno visto che contro i bergamaschi ce l’ha messa tutta e ha giocato con buon piglio. Ma la verità è che bomber e Milan concordano su un solo punto: entrambi gradirebbero la separazione. Berlusconi ce l’ha fatto capire, Mino ha detto “non è vero” e quando dice “non è vero” è probabile che sia vero. Il problema è che manca il pesce da far abboccare: in Inghilterra Mario ha tanti ammiratori ma nessun vero corteggiatore. Si attenderà il Mondiale prima dei saluti di rito e dei milioni svolazzanti nelle tasche di questo e quell’altro.

Ma al momento il problema non è neanche Mario, semmai la questione dirigenziale. Chi fa il mercato in casa Milan? Honda e Rami son colpi targati Galliani, dirigente più o meno messo da parte. In Brasile si parla di incontro tra l'”ad 1″ e Seedorf, tecnico designato. Se c’è stato (e non ci sono conferme) di sicuro non ha sancito la pace tra i due. Di sicuro l'”ad 1″ ha fatto quattro chiacchiere col vecchio amico Leonardo, niente di più. E allora la verità è che dal mercato arriverà poco altro, forse un centrocampista di secondo piano.

L’altra certezza è che ai Berlusconi non sono piaciute le parole di Allegri: parlare di “match salvezza” con l’Atalanta sarà anche “dire la verità”, ma certe evidenze è meglio mascherarle se sei il tecnico del Milan. E poi: qual è il senso della dichiarazione “ho deciso l’estate scorsa che sarebbe stato l’ultimo anno al Milan. L’ho confidato a Galliani prima di Natale”? Come dire: sono io che me ne vado, non voi che mi mandate via. Ecco, 3-0 con l’Atalanta a parte, è ora che qualcuno faccia capire che – rivoluzioni in atto a parte – il Milan era, rimane e sempre sarà una cosa seria.”

Fonte: TMW

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