Milan, era tutto già scritto: le scelte scellerate della società risalgono a giugno

All Berl Gall

Il Milan naufraga contro il Sassuolo sotto i colpi del giovane talento Berardi che rifila quattro reti ad una squadra sempre più alla deriva e che occupa l’undicesimo posto a ben 30 punti dalla capolista Juventus e a 20 dal terzo posto.
Un campionato veramente fallimentare quello dei rossoneri e che affonda le proprie radici nelle scelte scellerate della società già ai primi di giugno quando fu confermato Massimiliano Allegri. Un allenatore mai apprezzato da Silvio Berlusconi, che più volte lo ha criticato e delegittimato. Tutti sapevano, giocatori inclusi, che la permanenza del tecnico livornese era temporanea e dovuta solamente a motivi di carattere economico, in quanto Berlusconi non era intenzionato a concedere una buonuscita per liberarlo prima della scadenza contrattuale fissata al 30 giugno 2014.
Allegri è stato protagonista dell’ennesimo inizio di stagione negativo, ma rispetto a quelli precedenti non è riuscito questa volta a guidare i suoi giocatori in una auspicata rimonta. Giocatori che in campo non hanno sempre dato il 100% e che sono stati giustamente oggetto di critiche.

L’organico del Milan è composto da molti calciatori che qualche anno fa non avrebbero potuto nemmeno avvicinarsi a Milanello, mentre ora vengono magari spacciati per grandi acquisti dopo poche buone prestazioni, salvo poi nel medio-lungo periodo mostrare la loro totale inadeguatezza ad indossare la maglia rossonera.
Un mercato sbagliato quello della società di via Aldo Rossi, figlio di una programmazione assente e di scelte sbagliate. Del tanto sbandierato progetto giovani non si vedono tracce. Si nota, invece, un continuo navigare a vista cercando di raccattare qua e là giocatori in scadenza di contratto o in lite con la propria società oppure scarti altrui.

Il Milan con il primo fatturato in Italia e con una gloriosa storia alle spalle si è ridotto così. Qualcuno aveva già predetto come sarebbero andate le cose, anche se pochi immaginavano un disastro tale, altri invece si sono svegliati da poco.
Ci era stato detto da Silvio Berlusconi che nel giro di 2-3 anni il Milan sarebbe tornato ai vertici in Italia ed in Europa, ma si è trattato solo di fumo gettato in faccia ai tifosi che sono stanchi di assistere a teatrini societari, campagne acquisti non all’altezza e prestazioni sul campo indegne.

Servirebbe una rivoluzione vera e propria a questo Milan per rilanciarsi. Progetti, idee, investimenti e personalità competenti attaccate ai colori rossoneri. Per il momento non si intravede nulla di tutto ciò, solo molte chiacchere. Vedremo presto cosa ci riserverà il futuro, sperando prima o poi di vedere un Milan all’altezza della sua fama.

Matteo Bellan – www.milanlive.it

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