Taribo West: “Al Milan dissero che avevo un’anomalia cardiaca per mandarmi via. Seedorf? Finalmente un tecnico di colore”

Taribo West
Taribo West

Intervista all’ex difensore nigeriano Taribo West, che nel passato ha indossato le maglie di Inter e Milan prima di trasferirsi all’estero:

Taribo West, anzitutto come stai e cosa fai attualmente?

“Questo per me è un periodo difficile, essendo venuta a mancare mia madre tre settimane fa. Ora sono in Nigeria, e sono impegnato in tante cose spirituali essendo pastore. Non ho abbandonato completamente il calcio essendo ancora consigliere sportivo in una regione del paese”.

Segui ancora il calcio italiano?

“Certamente, anche nell’ultimo weekend ho avuto modo di seguire le partite della Juventus e dell’Inter”.

Hai giocato sia all’Inter che al Milan. Immaginiamo per le esperienze vissute che sia quella nerazzurra la squadra a cui sei più legato

“Diciamo che il cuore è nerazzurro, la testa è rossonera”.

Al Milan hai avuto poca fortuna: come mai?

“Non posso certo definirla esperienza fortunata, ma quel che è stato è stato e perdono tutti”.

Cosa ti ha ferito maggiormente?

“Ero arrivato per giocare nella posizione di Maldini o Costacurta, ma alla fine ho giocato a malapena 4 partite e nonostante tutto ho fatto un gol. Poi mi hanno mandato via: dicevano avessi problemi di cuore, ma era solo una scusa perché per scrupolo sono andato a farmi visitare da un cardiologo a Barcellona e non c’erano irregolarità e anche in Francia i test non hanno riscontrato anomalie. Solo a Milano sono emerse, eppure una volta lasciato il Milan ho giocato per altri 7-8 anni: Germania, Serbia, Iran…”.

Ti senti ancora con qualche ex rossonero?

“No, anche perché ognuno ha preso la sua strada e i contatti inevitabilmente si perdono”.

Veniamo all’attualità. Hai detto di seguire ancora la Serie A: come vedi questo Milan?

“Il momento è difficile e la stagione ormai è quella che è: non resta che cercare di finire nel miglior modo possibile per poi ricostruire”.

Da ex difensore come giudichi la linea arretrata, fin qui molto contestata?

“Credo che i difensori vadano incoraggiati e non contestati. Sono gli stessi del terzo posto dello scorso anno, gli stessi che nelle stagioni precedenti hanno fatto molto bene. Purtroppo quando una stagione prende una certa piega è difficile recuperare e se c’è un clima di negatività le cose non possono far altro che peggiorare”.

Ora c’è Seedorf in panchina: come giudichi questa scelta?

“Sono molto contento per lui, spero che riesca a portare il Milan in Europa League. Come detto prima per come si è messo il campionato bisogna cercare di chiudere in maniera decorosa, capendo che quest’anno è andata così”.

Seedorf primo allenatore colored in Serie A. Un altro tabù è infranto

“Finalmente! Questo mi rende molto felice visto che all’estero ce n’erano già. Per questo merita un “in bocca al lupo” speciale”.

Sei stato un calciatore indubbiamente eccentrico. Come giudichi Balotelli sotto l’aspetto comportamentale?

“Partiamo col dire che è un grande talento e potrebbe essere uno dei migliori al mondo. Il suo problema, a mio avviso, è che manchi una figura diciamo paterna, che lo possa consigliare. Io posso pregare affinché Dio lo possa aiutare, perché ha un grande talento e non deve sperperarlo”.

Fonte: MilanNews.it

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