Rami: “Sono un calciatore per il destino e per il lavoro. Con Seedorf divento grande”

Rami Seedorf
Rami Seedorf

Intervista del quotidiano Tuttosport al difensore rossonero Adil Rami:

Sulla sua infanzia:

“Da piccolo mia madre mi chiese cosa avrei voluto fare da grande. Risposi il calciatore, ma lei mi disse che non era un lavoro. In quel periodo le mie giornate cominciavano alle 5, andavo a lavoro fino all’una, poi agli allenamenti. Un periodo duro. Ho fatto il meccanico, ho pulito i murales, ho distribuito i giornali. Fino a che mi hanno proposto di giocare a Lille”.

Sull’esperienza a Lille:

“Tra le proposte di Auxerre e Lille non ho avuto dubbi a scegliere. Ho fatto un periodo con la Primavera, poi a fine stagione mi hanno proposto di entrare in prima squadra. Non me la sentivo, ma Claude Puel mi ha spronato, è stato come un padre per me. Il destino e il lavoro mi hanno dato una mano”.

Sul rapporto con Garcia:

“Un innovatore, un tecnico bravo, anche se un giorno a Lille abbiamo anche litigato”.

Sul rapporto con Seedorf:

“Insegna fiducia, forza e responsabilità, scommetto che con lui posso diventare grande. Ora giochiamo con fiducia, siamo più squadra, lui vuole proprio questo”.

Su Milan-Juventus:

“Per me la Juventus è Zidane, quella la conoscevo bene. Oggi non mi interessano le polemiche, dobbiamo lavorare per vincere”.

Sulla Nazionale francese:

“Sono qui al Milan anche per provare ad andare al Mondiale. Con Mexes abbiamo giocato spesso titolari insieme, abbiamo fatto bene fino alla semifinale dell’Europeo persa con la Spagna”.

Su Nesta, suo idolo:

“Ho preso la maglia numero 13 in suo onore. So bene che in campo non riuscirò mai ad arrivare al suo livello, ma alla playstation lo batto sicuramente”.

Fonte: Tuttosport

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