Currò: “Seedorf va giudicato da Settembre. Balotelli non regge le aspettative”

Seedorf

Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com il giornalista della Repubblica, Enrico Currò, ha parlato della situazione di Clarence Seedorf e delle contestazioni delle ultime ore a Mario Balotelli:

Seedorf sembra aver cambiato metodo di allenamento, dopo un primo periodo di “carota” in seguito all’uscita dalla Champions è arrivata l’ora del “bastone”. Cosa ne pensi? “E’ giusto cambiare quando un metodo non funziona. Da inizio stagione si parla di un Milan che sta attraversando un anno di transizione, ma questo non vuol dire concludere l’anno così male. Seedorf sa che deve cambiare qualcosa e intanto sta cercando di modificare il suo approccio nei confronti della squadra”.

Credi che il tecnico olandese abbia le spalle coperte anche nel caso in cui questo fine di stagione non vada per il verso giusto o rischia qualcosa? “In teoria ha le spalle coperte. Lui è arrivato con largo anticipo rispetto ai programmi iniziali del presidente Berlusconi. In realtà il suo vero inizio dovrebbe coincidere con la prossima estate. Il problema secondo me è un altro, ovvero la concezione che abbiamo di questo Milan. Questa squadra viene criticata per le sconfitte, per il rendimento, solo perché si chiama Milan perché se guardiamo gli effettivi non sono all’altezza delle aspettative. Per quello la critica è così aspra”.

Balotelli è uno dei giocatori più criticati, perché non riesce a rendere al meglio trascinando la squadra come nella passata stagione? “Balotelli cambia rendimento a seconda di dove gioca. Se penso alla Nazionale, oppure al periodo nell’Inter, penso ad un calciatore forte tra altri giocatori forti che riesce a rendere al meglio perché è un qualcosa in più e non per forza il trascinatore. Nel Milan è il talento più puro e tutti si aspettano sempre il colpo decisivo, il gol che cambia l’andamento della gara e questa pressione non lo fa rendere come potrebbe. Anche quando combina qualche guaio è perché non riesce a reggere tutta la pressione sulle sue spalle ma allo stesso tempo si sente legittimato vista la sua condizione di salvatore. E’ una questione di responsabilità. E’ una questione di carattere”.

Redazione Milanlive.it

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