Milan, pugno duro di Seedorf: luna di miele finita, Balo finisce in castigo

Seedorf
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La luna di miele è durata abbastanza. Clarence Seedorf deve averlo capito appena rientrato dalla Spagna, quando in valigia ha trovato solo brandelli di ricordi della brutta figura del Calderon. L’uomo che ha diretto il primo allenamento a Milanello dopo la batosta di Madrid è apparso molto diverso da quello abituale. Poche parole, sorrisi dosati col contagocce, la maggior parte del tempo passato ad osservare. Come se volesse sottolineare un distacco più marcato tra sé e i giocatori. Per la prima volta da quando è arrivato, Seedorf ha dato ordini più che consigli. Clarence sapeva che le telecamere lo stavano riprendendo, probabilmente lui stesso desiderava che il suo messaggio arrivasse alla truppa ma anche all’esterno: il tempo dei sorrisi e della tolleranza è finito, ora si fa sul serio. Visto che l’esperimento dell’allenatore amico e confidente non ha portato grandi risultati, meglio ristabilire un più netto rispetto dei ruoli.

Pugno duro e concretezza Dopo l’eliminazione dalla Champions l’olandese si è confrontato con Berlusconi, ha incassato la fiducia ma sa che non durerà in eterno. Serve un cambio di rotta immediato per centrare almeno l’Europa League e da Parma in poi non si può più sbagliare. Seedorf in sostanza ha chiesto ai suoi meno ricami e più concretezza. «Quando si parla di giocare semplice, è una frase in generale. Per qualcuno sembra semplice darla con l’esterno, oppure un passaggio di 50 metri, invece, è semplice un passaggio a due metri. Vedi il tuo compagno, tocchi e vai. A voler risolvere con qualche giocata bella e difficile perdiamo sempre quell’attimo. Dobbiamo cercare di guardare prima, sapere dove si trova il compagno e preferisco che rischiate qualche volta la giocata di prima, uno-due». I giocatori hanno ascoltato in silenzio e poi hanno cercato di tradurre in pratica i suggerimenti durante l’esercitazione tattica.

Balo, dolori e mistero Tutti tranne Balotelli, che ieri ha lavorato solo in palestra. La versione ufficiale parla di un affaticamento muscolare per l’attaccante, che ha cominciato a lamentarsi dopo la partita di Coppa. Mario non si sente al top e per precauzione (visto che era stato fermo una decina di giorni per la spalla prima dell’Atletico) si è deciso di tenerlo a riposo. L’altra versione (meno buonista) è che il malessere di Balo sia più diplomatico che reale e sia una conseguenza della serataccia di Madrid e del malumore dello spogliatoio. Il gruppo (i senatori in particolare) non ha gradito il suo atteggiamento prima e dopo la gara.

Il litigio e lo zoccolo duro Nello spogliatoio del Calderon sono volate parole grosse: Balotelli si è arrabbiato praticamente con tutti i compagni e con alcuni c’è stato un confronto molto duro. Così, in questo clima poco idilliaco, si fa fatica a non pensare che il suo problema fisico potrebbe anche essere una scusa per chiamarsi fuori dalla lotta. La cosa strana è che tutti i giocatori che erano a Milanello ieri pomeriggio (gli infortunati El Shaarawy e Petagna hanno lavorato di mattina) compresi Cristante (solo corsa), Bonera e Abate (una parte in palestra) erano fuori al momento del discorso di Seedorf, ma non Balo. Affaticamento muscolare a parte, è difficile immaginarlo in campo domenica contro il Parma, più facile che al suo posto ci sia Pazzini. Anche perché Seedorf in questo momento delicato della stagione rossonera sembra intenzionato ad affidarsi allo zoccolo duro rossonero. Curiosità: durante l’esercitazione nella squadra dei presunti titolari c’erano tutti gli italiani tranne Zaccardo e Saponara. Solo un caso o una prova di formazione anti Parma?

Fonte: Gazzetta dello Sport

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