Milan, giallo sulle parole di Berlusconi: “Squadra costruita male”. Galliani in discussione

Berlusconi-Galliani
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Sotto il tiro del fuoco amico. Magari non più tanto amico. Adriano Galliani è tornato a essere sotto assedio, e questo supporta la tesi di chi riteneva molto complicata una gestione pluriennale equilibrata. La sensazione è che il rapporto fra l’a.d. rossonero e il Milan da qui a fine stagione non abbia grandi margini di ricucitura. Da venerdì Galliani è nel mirino degli ultrà, che prima hanno criticato duramente il suo operato con un comunicato molto dettagliato, e poi lo hanno contestato allo stadio, invitandolo a levarsi di torno. Quindi c’è la giornata di ieri. Strana, delicata, soprattutto piena di punti interrogativi sul presente e sullo stretto futuro.

Quella cena Ruota tutto intorno a presunte frasi che sarebbero state pronunciate da Berlusconi sul Milan. La più forte sarebbe questa: «È una squadra costruita male», riporta un lancio dell’Ansa del primo pomeriggio. Per chi non se lo ricordasse, è il medesimo concetto portato alla luce dalla figlia Barbara a novembre nel giorno dell’outing contro Galliani. Solo che in questo caso sono attribuite a Silvio in persona. In realtà i conti non tornano granché: sabato sera Galliani ha cenato ad Arcore col Cavaliere nel contesto di un incontro in cui l’a.d. ha ricevuto «conforto» dal boss dopo la contestazione ultrà via web. E soprattutto, se Galliani è ancora nell’organigramma di via Aldo Rossi, è soltanto per l’intervento diretto di Silvio, che dopo l’ufficialità dello strappo fra sua figlia e lo storico braccio destro, ha praticamente ordinato a Galliani di restare al proprio posto. Ed è stato ascoltato.

Autogol? La «squadra costruita male» sarebbe evidentemente un durissimo attacco all’a.d., oltre a un autogol (ma come, il presidente di un club avvalla un mercato che non lo soddisfa?). La giornata di ieri viaggia quindi sul filo delle indiscrezioni. Una di queste racconta che Berlusconi avrebbe chiamato in forma privata Galliani per smentirgli le dichiarazioni. Comunque smentite ufficiali non ne sono arrivate. E dal canto suo l’a.d. non è andato oltre il no comment. Il presunto virgolettato del Cavaliere va inoltre inserito in un contesto particolare, dal momento che ieri ha incontrato oltre 200 persone in vista delle elezioni europee. Una giornata frenetica, vissuta attraverso mille stati d’animo e tanti interlocutori. Senza dimenticare che manca ormai meno di un mese alla sentenza del tribunale di sorveglianza di Milano sull’affidamento in prova ai servizi sociali. Insomma, il periodo è intenso: improbabile che il Milan sia in cima ai pensieri di Silvio.

Ingaggi Ci sono comunque altre dichiarazioni attribuite al Cavaliere. Secondo chi ha parlato con lui, si sarebbe detto amareggiato perché le risorse investite sono state spese male per giocatori non all’altezza del Milan. Berlusconi avrebbe poi detto di non capacitarsi del fatto che in Italia solo la Juve spende più del Milan in ingaggi, e di come in Champions l’eliminazione sia arrivata da un club con un monte stipendi quasi dimezzato rispetto a quello rossonero. Infine, capitolo allenatore. Silvio avrebbe detto che Seedorf non è in discussione e sarà il tecnico anche la prossima stagione. Per tutto questo il condizionale è d’obbligo, anche perché l’arrabbiatura per l’andamento deprimente dei rossoneri è reale e la polizza firmata da Seedorf è lunga, ma non vitalizia. Dietro tutto questo intanto resta la delicatezza della situazione di Galliani. Un logorio che dura da mesi e difficilmente porterà a qualcosa di costruttivo, sebbene dall’entourage di Barbara facciano sapere che i rapporti fra i due non siano mai stati così tranquilli e collaborativi.

Fonte: Gasport

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