Milan, l’ex Marchioro: “Rari i casi in cui un grande giocatore diventa grande allenatore”

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Intercettato da milannews.it, l’ex allenatore rossonero Pippo Marchioro ha fatto il punto della situazione in casa Milan, analizzando i motivi della crisi della società rossonera.

Pippo Marchioro, a questo punto della stagione si possono già tirare le prime somme: “Mi sembra chiaro che a questo Milan manchi Silvio Berlusconi: è questo che fa la differenza. Sia Galliani che Barbara Berlusconi agiscono in una difficoltà oggettiva e diventa tutto chiaramente più difficile”.

In una precedente intervista Lei aveva manifestato le sue perplessità sulla scelta di Seedorf allenatore: “Non lo conosco, ma se arriva al Milan senza i documenti in regola perché promosso da altre cose la cosa non poteva che lasciarmi perplesso. E aggiungo: salvo qualche eccezione i grandi calciatori trovano difficoltà ad essere grandi allenatori”.

Qual è il problema principale degli ex grandi calciatori? “In loro c’è il pensiero che il giocatore deve giocare come faceva lui, perciò la cosa è quanto meno pretenziosa e questo crea dei problemi”.

Oltre a Seedorf anche Adriano Galliani è nell’occhio del ciclone: crede davvero che abbia fatto il suo tempo? “E chi lo può dire? Io Galliani non lo sento da 30 anni, anche se ho avuto modo di conoscerlo agli inizi della sua carriera al Monza. Ricordo benissimo che tipo era e ha dimostrato di essere più che all’altezza. Poi, chiaro, per tutti c’è un inizio e una fine: il materiale di Allegri e quello che ha Seedorf a disposizione non è certamente adeguato”.

Ai tempi del Monza si aspettava una carriera simile di Galliani? “Era un giovane dirigente che mostrava una certa cultura e grandissima passione. Tutto ciò che ha fatto non mi ha stupito, anzi. Mi aspettavo facesse una simile carriera”.

Redazione Milanlive.it

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