Milan, tensione Seedorf: “Berlusconi vuole Montella? Chiedeteglielo”

Montella e Seedorf
Montella e Seedorf

«Focus» dopo «focus» (così Seedorf si esprime quando deve identificare un obiettivo, un traguardo anche parziale da raggiungere) il tecnico olandese sta per concludere la sua avventura sulla panchina del Milan. Mancano 180’(equamente spalmati oggi a Bergamo e fra una settimana a San Siro contro il Sassuolo) affinchè il Professore si liberi di fastidi, di sospetti, di prese per i «fondelli», di battute più o meno al vetriolo che primo fra tutti il presidente Silvio Berlusconi gli ha riservato, a raffica, nella settimana che sta per concludersi. Lui l’ha scelto, lui lo sta ripudiando in un crescendo rossiniano di disistima, delusione e, di conseguenza, scarsa considerazione. Situazioni imprevedibili solo 4 mesi fa quando il numero 1 rossonero pretese l’incoronazione di Seedorf quale reggente assoluto sulla panchina rossonera.

NERVOSISMO. Clarence ieri ha provato a mantenere la calma, preparandosi all’inevitabile replica sulla considerazione che Berlusconi aveva fatto venerdì scorso davanti alle telecamere di Telelombardia. «A Cesano Boscone (dove l’ex-premier ha affrontato il suo primo giorno ai servizi sociali; ndi) ho incontrato tante persone che potrebbero tenere in mano lo spogliatoio del Milan e farsi amare dai giocatori» aveva sentenziato. Seedorf ha provato a replicare con un sorriso forzato e nervoso: «Facendo una battuta, è veramente facile gestire questo gruppo perché sono dei bravi ragazzi, ma non ho ben capito cosa volesse dire il presidente» . Incauta come risposta visto che se c’è una cosa che ha particolarmente fatto arrabbiare Berlusconi è l’ironia fuori luogo nei suoi confronti e su quello che dice. L’incalzare dei quesiti ( «Perchè Berlusconi dopo il derby ha parlato bene di Montella e non di Seedorf?» ) ha fatto saltare definitivamente le marcature. «Chiedete a Berlusconi perché gli piace Montella – ha risposto rabbioso – Ha detto tante altre volte che gli piacevo io e in ogni caso non parlo per la società. Ma da adesso in poi non parlerò più del presidente in conferenza stampa» . Ieri tra l’altro Montella in conferenza ha confermato il suo malessere parlando di bivio.

AGGUATO. Ma non c’è stata tregua per Seedorf. Il caso-Balotelli è sempre di grande attualità. Berlusconi si era lamentato, invocando Prandelli, dicendo che «al Milan non sono ancora riusciti a convincere il giocatore circa la sua posizione in campo» . Seedorf, a questo punto, ha perso la tranquillità di cui lui stesso si era auto-accreditato all’inizio della conferenza-stampa: «Detto che i progressi di Balotelli sono sotto gli occhi di tutti, ci vuole un po’ di rispetto. Io sono allenatore da 3 mesi, ma ho alle spalle una carriera di ventidue anni e non sono stupido. Capisco se si sta cercando per forza la polemica. So che se rispondo in un certo modo, domani (oggi; ndi) viene fuori che ho risposto a Berlusconi. Non voglio essere preso per i fondelli» . Evidentemente il «fastidio» causato dai media è ormai insopportabile per il tecnico olandese. Che, comunque, dovrà pazientare ancora una settimanella. Poi la società gli renderà merito e gli verrà incontro evitandogli anche questa incombenza…

FOCUS. Fra picchi (di sgradimento…) e ripicche non bisogna perdere di vista l’obiettivo minimo della stagione. Oggi a Bergamo bisogna fare risultato pieno ma il Milan troverà un’Atalanta vogliosa ben figurare nell’ultimo atto casalingo di questo campionato di fronte al suo pubblico che preannuncia turbolenze di una certa intensità. Seedorf avrà a sua disposizione l’intera «rosa». Quasi certamente riproporrà, dall’inizio, il 4-3-1-2, la «griffe» che ha contraddistinto il Milan da Ancelotti in poi. Ma la piaggeria tattica del Professore nei confronti di Berlusconi è tardiva e poco gradita. Inutile e inutilizzabile… O no?

Fonte: Corriere dello Sport

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