Mutti: “Inzaghi avrà la fortuna di lavorare con una società che lo stima”

Filippo Inzaghi
Filippo Inzaghi

Intervistato dal sito internet Milannews.it, l’allenatore Bortolo Mutti, ha parlato della stagione rossonera e delle vicissitudini legate alla panchina del Milan.

L’annata vissuta dal Milan: “Un traguardo europeo avrebbe dato un peso diverso alla stagione, è normale. Chiaro che le valutazioni interne la società le avrebbe fatte al di là del raggiungimento dell’Europa League. La qualificazione sarebbe stata un tassello fondamentale per ripartire ma non determinante per fare certe scelte”.

Sull’esperienza vissuta da Clarence Seedorf: “Penso che abbia fatto un lavoro di costruzione. Quando subentri, parla anche per esperienza personale, cerchi di portare qualcosa di nuovo, qualche situazione più stimolante rispetto al progetto precedente, in alcuni momenti ci è riuscito e in altri meno. Guardando il suo percorso e i suoi risultati penso siano stati positivi, magari ci si aspettava un cambiamento radicale sotto l’aspetto del gioco e questo non si è visto molto: la struttura della squadra e del parco giocatori non gli hanno dato i risultati che si era immaginato, penso che lo stesso Seedorf si aspettasse qualcosa di più da alcuni ragazzi”.

La gestione delle partite e dello spogliatoio del tecnico olandese: “Seedorf è una persona signorile per come si pone, è una figura da campo giusta nella guida della squadra e nei suoi atteggiamenti, io lo vedo così dal di fuori. Un uomo che ha saputo vivere le partite senza grandi sceneggiate ed esternazioni particolari”.

Su Filippo Inzaghi come giocatore: “Allenai Inzaghi nei suoi primi anni di carriera, quando ancora si stava costruendo e stava cercando di imporsi. Con me ha sempre dimostrato un incredibile determinazione, molta personalità, voglia di arrivare e insaziabile fame di risultati, tutto ciò che poi lo ha sempre contraddistinto nella sua lunga carriera di club e di Nazionale. Questo diciamo che è stato il suo viaggio da giocatore”.

Su Filippo Inzaghi come allenatore: “Beh da allenatore ha tutto un discorso da costruire, sicuramente ha grande entusiasmo, personalità prorompente e voglia di mettersi in gioco, tutte situazioni che tornano a suo vantaggio. Ha una società alle spalle che lo stima molto, un ambiente che lo seguirà sempre e che gli darà una grossa mano per affrontare questa avventura. Chiaro che è una grande responsabilità e una opportunità molto bella che veramente in pochi posso avere dopo aver vissuto una carriera da tecnico così breve”.

Partire nel Milan può aiutare o è un grosso rischio?: “Questo sicuramente è un grande vantaggio: iniziare in un grande club con uno staff scelto da lui, delle strutture ottimali per lavorare al meglio e l’entusiasmo dell’ambiente che lo circonda”.

Gli anni di Inzaghi nel settore giovanile: “A causa del lavoro non sono mai riuscito ad andare a seguirlo sul campo, negli allenamenti con la primavera e nelle partite. Nonostante ciò l’ho sempre seguito ma il settore giovanile è una cosa, la prima squadra è tutto l’opposto e lui questo lo sa”.

Un consiglio per Mister Inzaghi: “Se lui dovesse fare questo passo in prima squadra significherebbe che è convinto di tutto ciò, di essere all’altezza della situazione e sono sicuro che non farà cadere questa opportunità. Il consiglio che posso dargli è di essere sempre pronto a mettersi in gioco con la sua testa e di essere sempre senza timore, visto che poi alla fine chi viene messo in croce, in tutte le società del mondo, è sempre e solo l’allenatore”.

Redazione Milanlive.it

 

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