Comincia l’era Inzaghi. Milan, fai un mercato all’altezza

Inzaghi & Galliani
Inzaghi & Galliani

Oggi è cominciata ufficialmente la nuova stagione del Milan con i test fisici di Milanello, mentre domani ci sarà il raduno-presentazione a Casa Milan. Ha inizio dunque l’era di Pippo Inzaghi come allenatore della prima squadra rossonera. Tutti i tifosi gli augurano di raggiungere grandi successi e di non essere bruciato. Affinché ciò avvenga, è necessario che la società lo metta nelle condizioni di lavorare al meglio per raggiungere gli obiettivi che gli sono stati dati per la nuova annata. Barbara Berlusconi ha più v0lte dichiarato che il Milan dovrà puntare a qualificarsi alla prossima Champions League, la cui finale verrà disputata proprio a Milano nello stadio di San Siro.

La squadra rossonera attualmente è in grado di raggiungere questo obiettivo? Risposta facile: assolutamente no. Ci sono delle squadre che in Italia sono superiori a quella milanista. Non bastano gli arrivi a parametro zero di Agazzi, Alex e Menez a colmare il gap. Serve ben altro. Servono giocatori da Milan in grado di fare la differenza, di far compiere un salto di qualità ad una squadra che nel giro di pochi anni è stata fortemente ridimensionata e che necessita di innesti di un certo livello per tornare competitiva.

Non si può chiedere a Pippo Inzaghi di fare miracoli se non lo si mette nelle condizioni di poter ottenere i risultati che gli si chiedono. Le colpe di Massimiliano Allegri e di Clarence Seedorf per la mancata qualificazione in Europa dell’ultima stagione sono marginali rispetto a quelle della società di via Aldo Rossi che nulla ha fatto per costruire un Milan competitivo. “Competitivo” è quel termine tanto caro ad Adriano Galliani che per tutta la scorsa estate definiva così l’organico rossonero al cospetto di quello della Juventus. Non sappiamo con quale coraggio facesse questo tipo di dichiarazioni ai tifosi, consapevole di dire il falso.

La tifoseria vuole bene ad Inzaghi e non vorrebbe che si bruciasse a causa del mancato supporto della dirigenza in termini di campagna acquisti. Gli allenatori, che comunque spesso hanno la loro parte di responsabilità quando le cose vanno male, non possono essere un alibi per coprire le colpe di chi è chiamato a fare mercato per rendere la squadra più forte possibile. Troppo spesso i tecnici del Milan sono stati utilizzati, a volte in malafede, per nascondere il cattivo operato di Galliani e Berlusconi.

In chiave mercato si fanno tanti nomi. Ma il leitmotiv è sempre il medesimo: “Prima bisogna cedere, altrimenti è tutto bloccato“. All’inizio a bloccare gli acquisti del Milan era Kakà, poi Ricky è partito e adesso ci pensano Robinho ed altri. Sicuramente verrà anche il turno di Balotelli e con la scusa che nessuno lo vuole si dirà che non ci sono soldi per concludere trattative. Anche perché finora il club rossonero sta cedendo calciatori solamente in prestito o a parametro zero, pertanto non sta incassando soldi. Ci sono solo dei risparmi sul monte ingaggi, che sicuramente sono meglio di niente ma che non fanno essere speranzosi i tifosi per quanto concerne poi le operazioni in entrata. Iturbe? Cerci? Magari. Ma prima di crederci sul serio ce ne passa.

Per provare a tornare a sognare la tifoseria ha bisogno di alcuni segnali importanti da parte di Silvio Berlusconi. Segnali che non arrivano, dato che il presidente onorario non sembra molto interessato alle sorti del club. E’ inutile parlare di ‘progetto giovani per far tornare il Milan protagonista in Italia, in Europa e nel mondo‘ se poi nei fatti non si notano azioni che vadano in questo verso. Qualche anno fa questo tipo di dichiarazioni potevano anche essere prese per buone, ma adesso hanno poca credibilità dato che più volte i proclami sono stati disattesi. Non stancheremo mai di dirlo: se Berlusconi non è più interessato al Milan, lo venda. I tifosi vogliono qualcuno che abbia entusiasmo vero e sincero nell’occuparsi dei colori che amano e per i quali spesso fanno enormi sacrifici, salvo poi vedere un proprietario miliardario che rinfaccia le proprie spese. C’è bisogno di un cambiamento radicale per tornare in alto e se questa proprietà non è in grado di attuarlo nella maniera consona, allora si volti pagina senza prendere per i fondelli i fans milanisti.

Intanto facciamo gli auguri a Pippo Inzaghi, sperando che possa lavorare al meglio e che venga messo nelle condizioni per farlo. Buona fortuna, ne avrà bisogno.

Matteo Bellan

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