Inzaghi, ritorno amarcord a Verona. Nel ’93 la stagione della consacrazione

Inzaghi abbraccia Mutti (foto hellasverona)
Inzaghi abbraccia Mutti (foto hellasverona)

La Gazzetta dello Sport scava nei vecchi ricordi di Filippo Inzaghi, che domenica sfiderà per la prima volta da allenatore l’Hellas Verona al Bentegodi, ovvero la squadra che una ventina di anni fa gli consentì il salto di qualità fondamentale per la sua carriera da centravanti di altissimo livello quale è stato per almeno un decennio intero.

 

Inzaghi, allora appena ventenne, a bordo della sua UnoRap si diresse da Piacenza, squadra in cui era cresciuto, fino a Verona, voluto a tutti i costi da Bortolo Mutti, allenatore che lo aveva guidato anche a Leffe l’anno precedente. Abitò in un monolocale nel centro della splendida città veneta, appartamento trovatogli da Carmine Rossi, suo amico di infanzia, che con la propria famiglia diede una grossa mano al giovane Inzaghi nell’annata veronese. E già regole ferree sull’alimentazione: zero alcol, pizza evitata accuratamente, cene frugali al ristorante sotto casa da Loris.

 

Un Inzaghi già professionista e concentratissimo sul campo, come confermarono i 13 gol realizzati nella stagione che lo lanciò come giovane talento del momento. Mister Mutti ancora oggi ricorda il giovane Super Pippo: “Giocava in una squadra di talenti, andammo piuttosto bene per le aspettative. Non avevo nulla da rimproverargli, lo mettevo in guardia solo per le tante ragazzotte che gli giravano attorno“.

 

Redazione MilanLive.it

 

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