Ancelotti: “Il Milan tornerà ai vertici con Inzaghi. Menez? Da attaccante centrale può fare la differenza”

Carlo Ancelotti (Getty Images)
Carlo Ancelotti (Getty Images)

Il tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti è intervenuto telefonicamente a Milan Channel, durante la rubrica “Studio Milan Lunedì”. L’ex tecnico rossonero, ha toccato diversi temi. Prima analizza il suo momento attuale a Madrid: “Sono soddisfatto, però si sa com’è il calcio, in questo momento della stagione non si possono tirare i bilanci, bisogna stare concentrati perché il grosso arriverà tra marzo e aprile. Ora – riporta MN.it – la squadra sta bene, possiamo fare una grande stagione come l’anno scorso ma stiamo coi piedi per terra. Sono un allenatore fortunato perché alleno una squadra fantastica, al di là della qualità è un gruppo molto professionale che accetta le mie decisioni. Champions? Come avversario temo il Bayern Monaco perché è rimasta la stessa squadra dell’anno scorso, forte, precisa, ma temibile è anche il Barcellona perché rimane una squadra con un trio d’attacco pericoloso o il Chelsea che si è rafforzato parecchio.”

 

Poi fa un paragone tra l’equilibrio tattico ai tempi del Milan, e quello trovato con i Galacticos: “È stato più difficile assemblare Pirlo con Rui Costa, Seedorf e Rivaldo rispetto Isco, James Rodriguez e Kroos perché era la prima volta all’epoca, si cambiava totalmente filosofia del gioco e loro erano giocatori con molta qualità e meno predisposizione difensiva.”

 

Un giudizio anche per l’attuale tecnico rossonero Pippo Inzaghi: “Pippo lo vedo bene, molto preso e applicato nel suo lavoro, come tutte le cose quando si inizia c’è grande entusiasmo all’inizio, poi si fa qualche errore e si impara a migliorare da essi, però lo vedo carico.
Il Milan si sta riproponendo piano piano, bisogna avere pazienza, è un ciclo nuovo che inizia con Pippo e dei giovani interessanti che devono crescere.

Lui deve fare quello che sente, perché è lui che ha il compito di prendere le decisioni, è giusto si ascoltare tutti ma alla fine bisogna fare con la propria testa.
Io personalmente ho preso molto da Sacchi, se Pippo ha preso qualcosa da me lo può aver preso riguardo la programmazione dell’allenamento non tanto sulla la tattica del gioco perché quella dipende molto dalle caratteristiche dei giocatori che hai a disposizione”.

 

Un’opinione anche sui singoli giocatori del Milan, da Torres a Diego Lopez, passando anche per Alex: “Lopez è un portiere che il Milan ha seguito per molto tempo, già quando dovevamo sostituire Dida. È molto affidabile con una serietà professionale di altissimo livello.
Torres? Pippo deve valutare il rapporto diretto che ha con il giocatore e trovare le armi giuste per motivarlo e migliorarlo se le cose non stanno andando bene, lui è molto professionale e l’esclusione non lo fa abbattere, è molto equilibrato come ragazzo.”
E su Alex: “Quando sta bene è ancora uno dei migliori difensori al mondo.”

 

Su Jeremy Menez, suo giocatore ai tempi dell’avventura al PSG: Ha giocato molte partite come punta centrale perché a Ibrahimovic piaceva avere un attaccante davanti di riferimento e lui lo faceva bene perché con la velocità che tiene è uno dei migliori per attaccare la profondità. È vero che ha sempre giocato sulla fascia però essendo più lontano dall’area non riesce a sfruttare questa rapidità e capacità di smarcarsi in profondità. Se trova l’ambiente giusto è uno che può fare la differenza con le qualità che ha, ha un carattere particolare, è un ragazzo buono che non sempre però riesce a trovare la motivazione giusta per rendere al meglio, avere un ambiente positivo lo aiuta e credo che al Milan l’abbia trovato. Le cose brillanti le deve fare vicino alla porta”.

 

Infine sul presidente Berlusconi: “È sempre interessante parlare con il Presidente, ho sempre avuto un rapporto fantastico con lui nonostante tutti dicessero che mi faceva le formazioni, lui non mi ha mai criticato nei momenti di difficoltà, anzi magari qualche critica arrivava quando eravamo in testa alla classifica o dopo qualche vittoria in Champions ma per motivare. Ritorno in Italia? A Milanello verrei anche domani ma c’è poco tempo purtroppo, è la verità che se tornassi in Italia tornerei solo al Milan”.

 

Redazione MilanLive.it

 

 

Impostazioni privacy