Milan, nasce lo stadio di Barbara Berlusconi: intesa con Fondazione Fiera ed Emirates

Tim Clark & Barbara Berlusconi (acmilan.com)
Tim Clark & Barbara Berlusconi (acmilan.com)

Secondo quanto rivelato da La Gazzetta dello Sport, il nuovo stadio del Milan è un sogno che presto potrà diventare realtà. Barbara Berlusconi ha raggiunto un accordo importantissimo con Fondazione Fiera, mentre il suo staff ha definito i dettagli per l’impianto che sorgerà al Portello, in un’area di 60 mila metri quadrati di fronte a Casa Milan.

 

Questa nuova struttura avrà una capienza da 42 mila posti. Sarà insonorizzata per convogliare sulle tribune gli effetti acustici. Tutte le innovazioni previste hanno convinto Emirates a dare il proprio nome allo stadio investendo dunque in maniera significativa a livello di sponsorizzazione. Il prossimo passo sarà quello di avviare le pratiche di finanziamento con tempi di realizzazione che vanno oltre il 2018: l’obiettivo è l’inaugurazione tra il 2019 e il 2020.

 

Con lo stadio nasce un ‘quartiere Milan’

Il club di via Aldo Rossi ha risposto al bando per la riqualificazione e la valorizzazione del Portello lanciato il 14 ottobre da Fondazione Fiera Milano, formalizzando la proposta: la nuova casa rossonera sarà al posto della vecchia Fiera Campionaria. Barbara Berlusconi entra ora nella fase operativa e concreta del suo progetto. Trovandosi vicino alla sede Casa Milan, con il nuovo stadio potrà nascere un vero e proprio quartiere Milan in zona Pontello.

 

L’idea iniziale di costruire uno stadio da 55mila spettatori a Rho nella zona dell’Expo 2015 era caldeggiata dalla Regione Lombardia ma è stata poi scartata. Ha prevalso la volontà di mettere su uno stadio-bolgia da 42 mila spettatori, un po’ come quello della Juventus. Quasi tutti al coperto, senza barriere e con pochissima distanza tra i tifosi ed il campo. Una serie di pannelli fenoassorbenti convoglieranno poi il flusso acustico verso il campo stesso.

 

L’area scelta tra via Gattamelata e viale Scarampo comprende i padiglioni 1-2 di Fiera (oggetto del bando), c’è l’intesa per inglobare anche i 3 e 4 (non il centro congressi: resta in piedi), più un’area commerciale. Lo stadio sarà parzialmente seminterrato, entrerà per 15 metri sotto il livello della superficie stradale (per zone business) ma non volerà troppo alto: rispetterà i vincoli urbanistici, non alzandosi oltre i palazzi residenziali esistenti.

 

Questi aspetti hanno persuaso il Comune di Milano a dare un parere preliminare positivo insieme alla prospettiva di aprire il sottopasso Gattamelata (costato 200 milioni): sarà la porta d’ingresso verso la nuova arena. Va poi considerato che entro il 2020 quella zona sarà raggiunta da ben tre linee metropolitane e dunque per i tifosi sarà facile da raggiungere.

 

A livello di sponsor sarà Fly Emirates a dare il nome allo stadio. Nel recente accordo di sponsorizzazione per la maglia rinnovato fino al 2020 e annunciato in conferenza stampa da Barbara Berlusconi e Tim Clark si era parlato anche di questo progetto.

 

La Gazzetta dello Sport scrive che l’affare avrà due gambe: il Milan da un lato, che porterà sponsor, brand, valore sportivo e che pensa di gestirlo direttamente; dall’altro, la Fondazione Fiera che non vende i terreni di cui è proprietaria ma li rende utilizzabili a costo zero entrando nel business.

 

Il 15 gennaio si chiuderà il bando di Fiera, poi si riunirà il comitato esecutivo della Fondazione per valutare le proposte: la decisione sarà presa tra febbraio e marzo, ma con l’accordo in tasca sono da escludere colpi di scena negativi. Barbara Berlusconi aveva dichiarato che attendeva risposte dalla burocrazie nei primi 6 mesi del 2015, ma pare che ci vorrà molto meno e questo è fattore sicuramente positivo.

 

Redazione MilanLive.it

 

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