Galliani: “La storia del Milan è incredibile. Ecco dei retroscena su Rivaldo, Gattuso e Ancelotti”

Adriano Galliani (Getty Images)
Adriano Galliani (Getty Images)

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, è intervenuto ai microfoni del canale tematico rossonero Milan Channel per commentare e celebrare i 115 anni di storia del club ripercorrendo anche alcune tappe importanti: “La storia del Milan è fantastica, incredibile. Domani avremo un’altra ricorrenza con la vittoria in Coppa Intercontinentale 1989 contro il Nacional Medellin grazie ad un gol di Evani. Ricordo la mia corsa fino a centrocampo“.

 

Su Silvio Berlusconi si è così espresso: “Il presidente è fantastico in tutte le cose che fa. E’ solo merito suo se abbiamo potuto vivere questi 28 anni meravigliosi. Anche nei momenti difficili la gente per strada lo ringrazia“.

 

Su George Weah: “E’ stato un giocatore straordinario, uno degli 8 palloni d’Oro nella storia del Milan. Di lui mi ricorderò sempre il cost-to-cost con il Verona e i due gol contro Roma e Lazio all’Olimpico“.

 

Su Rivaldo: “Avevo provato a prenderlo nell’estate del 2000, ma non ci eravamo riusciti. La storia di Rivaldo nasce nell’estate del 2002, io ero a Ibiza e incontrai Florentino Perez che mi disse che il Barcellona stava per lasciare partire Rivaldo. Chiamai subito il presidente Berlusconi per comunicargli la notizia e lui mi disse di fare di tutto per prendere Rivaldo e che nel caso sarebbe anche intervenuto lui in prima persona per comprarlo“.

 

Sul Milan 2002/2003 che vinse la Champions League contro la Juventus all’Old Trafford: “Un gruppo fantastico, una grande squadra, che ci ha portato alla meravigliosa finale di Manchester. Vincere quella coppa con Maldini capitano 50 anni dopo suo padre in Inghilterra è stato qualcosa di unico“.

 

Su Ricardo Kakà: “E’ un giocatore stratosferico, ci ha regalato emozioni fantastiche. Vince meritatamente il Pallone d’Oro nel 2007 dopo aver vinto la Champions. Ricordo la telefonata di Ancelotti dopo il primo allenamento di Kakà per dirmi che era un fenomeno, una cosa del genere non l’ha mai fatta per nessuno“.

 

Sulla tragica finale di Istanbul 2005 contro il Liverpool: “Mi dispiace molto per Hernan Crespo che in quella stagione di Champions fece cose straordinarie. Non è vero poi che quella sera abbiamo esultato negli spogliatoi all’intervallo. Dopo quei sei minuti, noi abbiamo ripreso a giocare bene, abbiamo rischiato di vincere nel finale con Sheva, ma Dudek parò con il polso in modo incredibile. Credo che abbiamo giocato meglio nel 2005 che nel 2007. Dopo quella partita Gattuso voleva andare via, fu l’unica volta che me lo chiese. Credo sia stato il giocatore che ah sofferto di più per quella gara“.

 

Il retroscena relativo al ritorno di Carlo Ancelotti al Milan da allenatore: “Avevo sentito Ancelotti e mi disse che stava per firmare per il Parma. Finita la partita di Torino con la sconfitta per 1-0, parlo con il presidente e decidemmo di cambiare allenatore (c’era Fatih Termin allora, ndr) e di puntare su Ancelotti, sperando che non avesse già firmato. Chiamai subito Carlo che mi disse che il giorno dopo doveva firmare con i gialloblu e così mi presentai la mattina seguente a casa sua per convincerlo ad accettare la nostra proposta. Arriva a Milano e comincia la sua straordinaria avventura con noi. Spero che Inzaghi possa fare come Ancelotti, sono persone diverse, ma credo che anche Pippo abbia imboccato la strada giusta“.

 

Proprio su Filippo Inzaghi ha speso altre belle parole: “E’ l’esempio che con la forza di volontà e la determinazione si può ottenere tutto. E’ diventato un giocatore stellare grazie alla sua applicazione e alla sua voglia e intelligenza. Credo che farà bene l’allenatore perché lavora giorno e notte e studia tutti gli avversari nei dettagli. Ha una conoscenza incredibile, lui ha segnato tanti gol perché sapeva i punti deboli dei suoi avversari. Ronaldo il Fenomeno era il contrario di Pippo, così come Ronaldinho. Mi chiedo spesso cosa potevano fare questi giocatori se avessero avuto l’applicazione di Inzaghi“.

 

Infine Adriano Galliani ha riassunto così l’era di Silvio Berlusconi al Milan: “Credo ci siano tre grandi momenti del Milan di Berlusconi: Sacchi con le due Coppe dei Campioni consecutive, Capello con tre finali di Champions e poi le stagioni con Ancelotti. Questi tre ci hanno portato in vetta al mondo“.

 

Redazione MilanLive.it

 

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