Milan, da Ancelotti a Inzaghi: è con l’albero di Natale che si vince

Filippo Inzaghi (Getty Images)
Filippo Inzaghi (Getty Images)

I più nostalgici ed attenti alle disposizioni tattiche l’avranno certamente riconosciuto nel primo tempo di Milan-Napoli; mister Inzaghi ha provato a sorprendere tutti, e principalmente i suoi avversari, schierando il tanto noto ‘Albero di Natale’, ovvero il modulo 4-3-2-1 tanto caro ad alcuni successi passati del Milan tra Italia ed Europa.

 

Come riporta la Gazzetta dello Sport è stato Adriano Galliani a riconoscerlo a fine gara domenica sera: “Ho rivisto il famoso alberello che usava sempre Ancelotti, è un modulo che per noi significa molto“. Lo stesso Inzaghi lo ha confermato: “Ho pensato a questa disposizione inserendo due trequartisti più centrali per mettere in difficoltà il centrocampo del Napoli, facendoli giocare tra le linee“. In effetti la posizione di Bonaventura e Honda è stata decisiva, piazzati entrambi alle spalle di Menez pronti ad approfittare degli spazi concessi dalla mediana azzurra.

 

La storia dell’Albero di Natale risale al 2003, quando Carlo Ancelotti decise di sacrificare una punta piazzando due trequartisti arretrati alle spalle di un unico centravanti. Prima fu la coppia Rui Costa-Shevchenko dietro proprio a Inzaghi, come nella finale di Manchester 2003. Poi con l’arrivo di Kakà il tecnico emiliano lo fece coesistere in regia proprio con Rui Costa. Per non parlare del 2007, anno in cui furono Kakà e Seedorf ad agire dietro ad Inzaghi ed a stupire tutta Europa con la propria qualità e fantasia tattica. E con il ritorno del 4-3-2-1 il Milan può tornare a sognare.

 

Redazione MilanLive.it

 

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