Raiola: “Galliani agisce da tifoso del Milan. Pogba poteva essere rossonero…”

Galliani Raiola
Galliani & Raiola (Getty Images)

Mino Raiola, uno dei più importanti agenti del panorama calcistico internazionale, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha narrato un retroscena riguardante il trasferimento di Zlatan Ibrahimovic dal Milan al Paris Saint Germain: «Un giorno dissi a Galliani: “Adriano, devi venderlo agli arabi, che sono gli unici che possono permetterselo”. Voglio bene a Galliani per questo: non agisce in maniera cattiva, ma da tifoso del Milan. E questo è anche il suo errore. A Zlatan dicevo: “Dobbiamo andare via”. E lui mi dava addosso. Il Milan nella sua testa era il Milan di Van Basten, uno dei suoi miti. Dopo la cessione era arrabbiatissimo con Galliani. Per due anni non si sono parlati. Poi hanno ripreso, ma con Ibra per fare pace ce ne vuole…».

 

Ha poi parlato di Mario Balotelli e dell’errore compiuto nel voler tornare in Italia proprio al Milan nel gennaio 2013. Un’operazione che l’agente italo-olandese non rifarebbe: «Io ho sempre voluto accontentare i giocatori: con gli altri ho fatto sempre di testa mia, con lui no. “Ho bisogno della mamma, degli amici, dell’Italia”, diceva. Ed essendo anch’io un papà e volendolo felice, l’ho portato dal City di nuovo in Italia: uno dei più grandi errori della mia carriera. Dovevo dirgli: “Tu in Italia non ci torni. Il City è una grande società, non ti lasceranno mai cadere, questo è il calcio che conta e tu ne vuoi uscire”. E sono convinto che ho sbagliato anche per un altro fatto: al Milan serviva un leader. Dai palla a Mario, lui fa gol, tutti sono contenti. Ma leader lui non è, ed è anche sbagliato chiederglielo. Ci sono giocatori fortissimi che non hanno leadership, altri meno forti ma che ne hanno».

 

Raiola considera anche M’Baye Niang un errore. Ecco perché: «Un altro mio sbaglio. Quando uno viene da me, gli chiedo: perché vuoi me? Molti dicono “Perché mi porti in una big”. La mia risposta standard è: “Mica faccio il tassista. Semmai sei tu che porti me in una grande squadra”. Per esempio, io non porto Pogba al Real, è lui che porta me al Real. Se lui si fida di me, mi segue».

 

Infine proprio su Paul Pogba rivela perché è andato alla Juventus e non altrove: «Il Milan voleva prenderlo insieme al Genoa e mandarlo lì: bocciato. L’Inter disse che non voleva fare uno sgarbo a Ferguson: bocciata. Con la Juve il patto era: lo prendi, gli dai subito uno stipendio da prima squadra, ti prendi la responsabilità e non lo dai in prestito».

 

Redazione MilanLive.it

 

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