Milan, Pazzini: “Nel 2013 sentivo la fiducia dell’ambiente. Bonera? Un leader”

Giampaolo Pazzini (Getty Images)
Giampaolo Pazzini (Getty Images)

Giampaolo Pazzini, attaccante di ‘scorta’ del Milan attuale, è stato interpellato ai microfoni di Milan Channel. Tra i tanti argomenti trattati, il ‘Pazzo’ ha ricordato il suo primo anno in rossonero, la stagione 2012/2013, quella della splendida rincorsa culminata con l’arrivo al terzo posto e la qualificazione in Champions League. Poi si è concentrato sui singoli parlando anche di alcuni compagni di squadra attuali.

 

Ecco i ricordi positivi del ‘Pazzo‘: “Una bellissima annata, ho ricordi splendidi. Il gruppo era unito e sentivo la fiducia dell’ambiente. Ricordo perfettamente dalla partita con il Chievo lo splendido girone d’andata disputato, avevamo il vento in poppa e trovato un terzo posto che per come eravamo partiti fu un traguardo straordinario. Abbiamo rincorso per tutta la stagione, non è stato semplice”.

 

Un dolce ricordo anche la tripletta a Bologna: “Il mio esordio contro la Samp fu emozionante. Perdemmo 1-0 ma avevo tanti amici e parenti che mi seguirono, molti di loro tifano Milan da sempre e sono stati molto contenti del mio approdo qui. La tripletta di Bologna? Che serata straordinaria, avevo vissuto un’estate particolare e dopo la prima sconfitta c’erano vari malumori. Ricordo una sera piena di gioia finalmente“.

 

Su Massimiliano Allegri: “Per me è stato un allenatore fondamentale, che mi ha insegnato molto. Lo devo ringrazio l’anno e mezzo in cui siamo rimasti insieme. Nell’ultima stagione sono stato fuori molto tempo per infortunio e sono rientrato proprio a Sassuolo, quando poi lui è stato esonerato”.

 

Alcuni retroscena riguardanti il suo arrivo al Milan dopo l’esclusione all’Inter: “Non l’avrei mai detto che sarei arrivato al Milan. Il Milan fino a ferragosto non era minimamente nei miei pensieri, oi un giorno è arrivata la chiamata di Galliani che mi disse: ‘Quando ci mettiamo d’accordo vieni da noi, sei contento?’ e io gli risposi: ‘Dottore non vedo l’ora, quando devo venire?’. Mi ricordo che fu un fulmine a ciel sereno. Di altre squadre si diceva qualcosa e quindi sapevo, ma il Milan è spuntato dal nulla. Appena ha chiamato non ci ho pensato un attimo, una gioia immensa. Arrivare a Milanello, di cui avevo sentito tanto parlare, è stato straordinario. Ancora prima del centro sportivo mi hanno portato nella sala dei trofei in via Turati e mi hanno lasciato da solo per 5/6 minuti. Credo fosse fatto apposta, perchè davvero senza dirti nulla capisci dove sei arrivato“.

 

Sull’amico, nonché capitano del Milan, Riccardo Montolivo: “Anche se lui era più piccolo di un anno abbiamo fatto tutte le tappe insieme dagli Allievi, alla Primavera e poi l’esordio con l’Atalanta. Abbiamo fatto tante cose insieme: ci siamo ritrovati alla Fiorentina, abbiamo fatto insieme le nazionali minori, la Nazionale maggiore e poi adesso al Milan. E’ strano fare insieme quasi tutta un’intera carriera con la stessa persona”.

 

Un pensiero anche per Stephan El Shaarawy: “Ha fatto delle cose meravigliose nel suo primo anno in rossonero, soprattutto nel girone d’andata. Ho sempre detto che è un bravissimo ragazzo e quelli come lui o Mattia (De Sciglio, ndr) sono anche facili da aiutare, perché si fanno voler bene e non sono montati. Stephan anche se all’apparenza con la cresta potrebbe sembrare diverso, non è come appare per chi non lo conosce, è un bravo ragazzo. E’ stato sfortunato con gli infortuni, ma è ancora giovane e ha ampi margini di miglioramento. Spero che possa tornare a togliersi delle soddisfazioni”.

 

Infine un giudizio anche su Daniele Bonera: “E’ uno dei leader dello spogliatoio, un giocatore che secondo me è sottovalutato perché tatticamente è perfetto. Nello spogliatoio i vari Bonera, Abbiati e Abate sono molto importanti che e fanno un lavoro importantissimo durante la settimana che non si vede, ma che è fondamentale”.

 

Redazione MilanLive.it

 

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