Milan, che paradosso: senza Menez si attacca meglio. E Destro torna al gol

Jeremy Menez (Getty Images)
Jeremy Menez (Getty Images)

La partita del Milan di sabato sera contro la Roma sembra aver aperto un nuovo universo finora sconosciuto per quanto riguarda l’impianto tattico e la qualità del gioco rossonero, fino a quel momento stentato e poco proficuo. La squadra di Filippo Inzaghi ha messo sotto la seconda in classifica con una prestazione corale e dal punto di vista offensivo molto concreta e creativa. In tutto questo però è mancato il leader dell’attacco, il bomber stagionale Jeremy Menez.

 

Solo un caso che il miglior Milan della stagione si sia visto in assenza del francese? Forse no, almeno secondo i numeri proposti oggi dalla Gazzetta dello Sport. Il numero 7 squalificato per 4 turni (rientrerà a Bergamo per l’ultima di campionato) non aveva saltato neanche una partita fino al ‘rosso’ diretto contro il Genoa. Lasciando perdere la gara di Napoli, dove l’espulsione dopo 40 secondi di De Sciglio ha influito su tutto l’andamento della sfida, le statistiche parlano di un Milan migliore senza Menez: una media di 8,8 tiri e 1,4 gol a partita con l’ex Psg in campo, mentre contro la Roma sono arrivate 10 conclusioni e due splendide reti.

 

Anche i singoli sembrano trovarsi meglio: Mattia Destro si è sentito finalmente leader offensivo ed è stato cercato molto di più dai compagni, idem per Keisuke Honda, migliore in campo e vero playmaker dei suoi. Persino mister Inzaghi ha capito che senza Menez la squadra può esprimersi in maniera più quadrata: “Jeremy ha fatto tanto, è il nostro miglior marcatore e si è sacrificato anche come esterno. Però i ragazzi giocano bene senza lui in campo“. Un’affermazione che sa di rinuncia al bomber stagionale da 16 reti e l’idea della plusvalenza attira molto il Milan; ma chissà che il prossimo tecnico non voglia provare a rilanciare Menez, magari in tandem con una punta vera, provando a far girare la squadra anche con 2 o 3 prime donne.

 

Redazione MilanLive.it

 

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