Sacchi: “Inzaghi non è l’unico colpevole. Milan, ora segui il modello Juve”

Arrigo Sacchi (Getty Images)
Arrigo Sacchi (Getty Images)

Intervista a Gazzetta TV per lo storico ex allenatore e ct Arrigo Sacchi, uno degli uomini più importanti della storia recente del Milan, colui che all’inizio dell’era Berlusconi cominciò a rivoluzionare il calcio moderno sulla panchina rossonera, portando il club allora in difficoltà a trionfare in Italia e nel mondo.

 

Ecco un riassunto delle sue dichiarazioni sul Milan di oggi: “Ci sono state delle difficoltà oggettive, ma le colpe non sono tutte di Inzaghi, quando si fallisce non c’è solo un colpevole. Servono giocatori complementari fra loro, e Menez in tal senso è troppo anarchico. La società ai miei tempi era sempre al top, oggi deve guardare e seguire il modello Juventus. A proposito, Allegri si è dimostrato molto intelligente, un ottimo gestore, ora deve mantenere la calma perché è bravo e lo sa“.

 

Un aneddoto interessante quello raccontato da Sacchi sul Milan scudettato del 1988: “Prima della trasferta decisiva a Napoli dissi ai calciatori in riunione di fare astinenza dal sesso per vari giorni. I ragazzi prima restarono in silenzio, poi mi sorrisero e Gullit con coraggio mi disse: -mister, ma così gioco con le palle piene! Quella squadra era straordinaria“.

 

Infine l’ex rossonero ha voluto puntualizzare sulle recenti dichiarazioni sull’Inter del ‘triplete’, etichettato come ‘vergognoso’ da Sacchi stesso per via dell’esagerazione di stranieri in campo: “Non ce l’avevo con l’Inter ne’ con quei calciatori a cui porto grande rispetto. La vergogna è per il nostro calcio, che continua a sostenere la moda esterofila. A Madrid si lamentano se, nonostante i tanti campioni, non si fanno giocare i ragazzi spagnoli della cantera. In certi paesi hanno ridotto gli investimenti esteri, da noi invece sono aumentati e ciò non fa bene alla Nazionale“.

 

Redazione MilanLive.it

 

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