Ecco Luiz Adriano, il bomber di Porto Alegre oscurato da Pato

Luiz Adriano (getty images)
Luiz Adriano (getty images)

La Gazzetta dello Sport presenta quest’oggi carriera e aneddoti di Luiz Adriano, il bomber che il Milan ieri ha ufficialmente strappato allo Shakhtar Donetsk dopo ben otto stagioni di militanza nel campionato ucraino. Nato a Porto Alegre, in Brasile, il 12 aprile 1987, sta attraversando sicuramente il periodo della maturità e delle sicurezze come calciatore, avendo da poco toccato anche la Nazionale maggiore brasiliana.

 

Prima tifoso e poi calciatore dell’Internacional, la storica squadra della sua città, Luiz Adriano è cresciuto all’ombra di un suo connazionale e grande amico, quell’Alexandre Pato che sarebbe diventato una stella del Milan del decennio scorso, caduto in disgrazia troppo presto. Seppur più giovane di due anni, Pato strappava la scena e gli applausi, mentre il giovane Luiz si adattava al ruolo di alternativa di lusso. Fu proprio da riserva che nel 2006 decise la semifinale del Mondiale per club contro l’Al-Ahly e lanciò i suoi verso il tetto del mondo.

 

Dall’anno dopo vie diverse per i due talenti: Pato va al Milan e Luiz Adriano viene acquistato dallo Shakhtar di mister Lucescu, che lo forma letteralmente come attaccante di razza ma atipico per la partecipazione al gioco collettivo e senso del sacrificio. Un ragazzo quieto e molto apprezzato, con l’unico neo di quel gol anti-sportivo in una gara di Champions contro il Nordsjaelland, quando segnò a sorpresa su una palla che doveva essere restituita agli avversari. Si scusò parlando di ‘troppa concentrazione sulla partita’. Una macchia isolata nella carriera prolifica di un bomber forse troppo sottovalutato.

 

Redazione MilanLive.it

 

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