Tassotti si racconta: “Il nuovo incarico mi affascina”

Mauro Tassotti (Getty Images)
Mauro Tassotti (Getty Images)

Mauro Tassotti, storico vice-allenatore del Milan e attuale osservatore dei giocatori in prestito per conto della società rossonera, ha rilasciato una lunga intervista a Milan Channel. nella quale ha cominciato a parlare raccontando dell’emozione del nuovo ruolo di osservatore dei giocatori in prestito: “E’ un po’ così, son 35 anni che sono qua. Quest’anno è cambiato qualcosa, prima o poi doveva succedere, era da mettere in preventivo. Sono stato fortunato a far parte dello staff tecnico per così tanti anni, anche con allenatori alla prima esperienza come Inzaghi. E’ arrivato il momento di fare qualcosa di diverso e sono davvero contento di farla e spero di aiutare il Milan a capire meglio quali sono i giocatori che devono rimanere nell’orbita Milan. La situazione comunque è nell’ordine delle cose. Arriva un nuovo allenatore, ha il suo staff e ha fatto le sue legittime scelte. Non c’è nessun problema”.

 

Il cambiamento Tassotti lo ha avvertito in particolare il giorno del raduno, quando per la prima volta dopo anni era assente: “Ho cercato di leggere il meno possibile. Non sono uno che solitamente si emoziona facilmente ma in quel caso ho cercato di estraniarmi”.

 

Come si è arrivati però alla decisione di cambiare incarico? “Con Galliani spiega Tassotti – ci siamo incontrati due volte e ci siamo trovati d’accordo su tutto quando mi ha prospettato le varie possibilità. Io mi sono preso qualche giorno per pensarci e poi ci siamo incontrati di nuovo e ho preso le mie decisioni. Quello che mi affascina è quello di conoscere a fondo i ragazzi per evitare che ci sfuggano ragazzi come Darmian che poi è cresciuto molto come valore negli ultimi anni ed è sulla bocca di tutti. Cercheremo di limitare gli errori”.

 

Tassotti ha poi analizzato anche il mercato dei rossoneri fino a questo momento: “I giocatori che son stati presi possono già cambiare volto alla squadra, poi bisognerà vedere come si adatteranno alla squadra. Ora si parla tanto di Romagnoli, che è un giocatore importante. Il costo eccessivo è relativo, se mantiene le promesse anche a 15/20 milioni può essere un buon acquisto. Se continuasse a crescere se il Milan lo prendesse si assicurerebbe la copertura del ruolo per moltissimi anni”.

 

Mattia De Sciglio a inizio carriera era indicato proprio come l’erede di Tassotti, ma poi è calato. Mauro dice la sua a tal proposito: “La cosa che l’abbia frenato di più credo siano stati gli infortuni. Io sono convinto che a destra possa fare meglio, a sinistra ha bisogno di un tempo maggiore per il cross, non essendo un sinistro naturale. Capisco però che a destra ci sia Abate. Credo che Mattia abbia tutte le qualità tecniche e morali per tornare ai livelli che tutti ci aspettavamo. E’ successa un po’ la stessa cosa anche a Stephan, oltre alle aspettative molto alte su di lui”.

 

Redazione MilanLive.it

 

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