Il Milan non ha un Pirlo, non ha un Seedorf e neanche un Kakà; il Milan di Sinisa Mihajlovic non ha quegli elementi che in un 4-3-1-2 basilare sarebbero necessari per sviluppare la manovra, ovvero un metronomo davanti alla difesa con la qualità necessaria per impostare e neanche un numero 10 dai piedi raffinati che possa lanciare le punte in maniera precisa e imprevedibile. Ma come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, il tecnico serbo sta valutando un tipo di gioco alternativo per sopperire alla mancanza di registi.
Un Milan d’assalto e di corsa, analizzato con peculiarità in ogni suo punto specifico. Il gioco nascerebbe dall’impostazione di fondo dei due centrali, uno di piede destro come Mexes e uno di piede mancino (si spera Romagnoli). I due devono essere abili a lanciare i terzini in movimento verticale, oppure giocare di sponda con il mediano difensivo, generalmente Nigel de Jong, per far girare il pallone e provare a far muovere il resto della squadra.
Alternativa ai lanci e un gioco palla a terra che passi dai piedi dei centrocampisti, i quali devono sempre avere almeno 2-3 alternative di gioco: se il Bertolacci di turno ha il pallone in mezzo al campo potrà sfruttare l’inserimento tra le linee dell’altra mezzala, lo scatto in profondità del trequartista di movimento o servire la seconda punta che viene incontro, come fa spesso Luiz Adriano. Ma servirà rapidità e intensità, anche nella fase di non possesso, quando Mihajlovic pretende pressing alto e verticalizzazione immediata verso Carlos Bacca, il terminale offensivo designato.
Redazione MilanLive.it