Marsiglia 1991, l’arbitro ricorda: “Sorpreso dal ritiro del Milan”

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Il 20 marzo 1991 il Milan fece una delle più brutte figuracce della sua storia, lo ammettiamo con molta sincerità. A pochi minuti dalla fine della partita di Coppa dei Campioni contro il Marsiglia, uno dei riflettori dello stadio Velodrome si spense e solo dopo alcuni minuti venne riacceso, seppur non completamente ma comunque con la capacità di riuscire a dare un’illuminazione necessaria a concludere il match.

Ma avvenne qualcosa di incredibile: Adriano Galliani invitò i giocatori rossoneri (stavano perdendo 1-0 e sarebbero stato eliminati dalla competizione), allora allenati da Arrigo Sacchi, a non rientrare in campo e di fatto sancì l’assurdo ritiro della squadra.

Ad arbitrare quella gara c’era Bo Karlsson, il quale di fronte al comportamento del Milan fischiò la fine e in seguito il club italiano venne estromesso per un anno dalle coppe europee.

Proprio l’arbitro di quel incontro è stato interpellato dal quotidiano francese L’Equipe per parlare di quel singolare episodio: “Rimane una partita speciale, impossibile da dimenticare. Non avevo mai affrontato una squadra che si rifiuta di riprendere il gioco. Quella notte ognuno è stato sorpreso dalla reazione dei milanesi”.

Galliani chiamò a gran voce i calciatori verso gli spogliatoi, nonostante la situazione della visibilità fosse tutt’altro che grave. Bo Karlsson infatti ricorda i fatti quando si assunse la responsabilità di far proseguire la partita: “Sapevo che ci sarebbero voluti otto minuti per fa tornare la luce.  Il riflettore aveva riacquistato la metà della sua intensità e la visibilità era sufficiente per giocare i tre minuti finali. Ho attraversato il campo per mettere la palla nell’area rossonera (il gioco è stato interrotto dopo un tiro da fuori di Chris Waddle, ndr). Ma il Milan non si mosse e rimase all’ingresso del tunnel che porta agli spogliatoi. Ho poi dato un fischio per la ripresa della partita. Poiché non vi era alcuna giocatore del Milan per completare la rimessa in gioco, ho dato il fischio finale“.

Il Milan ai tempi era una squadra potente e gli viene chiesto cosa pensò in quel momento in merito alle conseguenze delle sue decisioni: “Non sapevo cosa sarebbe successo, se il risultato sarebbe stato approvato o meno, ma ricordo le parole dei miei assistenti: ‘Potrebbe essere la mia ultima partita’. Un paio di settimane dopo, però, l’Uefa mi incaricò di arbitrare la finale di Coppe delle Coppe“.

 

Redazione MilanLive.it

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