Cessione Milan, intesa vicina con una cordata di Pechino

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi (©Getty Images)

Milan davvero vicino a parlare finalmente il cinese. Le ultime indiscrezioni del giorno a livello societario le lancia l’edizione di La Repubblica, che torna a parlare di contatti sempre più forti e concreti con una cordata proveniente dalla Cina, un gruppo finanziario al momento ancora anonimo ma molto potente per la vicinanza con il Governo nazionale, pronto ad investire con forza sul calcio italiano e sul club rossonero.

Una trattativa necessaria per un Milan che ha bisogno di nuovi investimenti per tornare ad alti livelli ed allontanare gli spettri di un bilancio in ‘rosso’ permanente, visto che le stime già calcolano una perdita vicina ai 90 milioni di euro, emersa nell’ultimo Consiglio d’amministrazione. Sfumato l’affare con il broker Bee Taechaubol, il Milan si è rituffato nei dialoghi con la suddetta cordata asiatica, nonostante cambino le cifre dell’affare: se Mr.Bee valutava l’intero pacchetto del club intorno al miliardo di euro, i cinesi non vanno oltre i 630 milioni di valutazione complessiva, e sarebbero pronti ad offrire inizialmente la 315 milioni per il 50% del Milan.

Il cruccio resta Silvio Berlusconi, che ha sempre detto di voler mantenere il controllo della società; la cordata di Pechino intende garantirsi un’opzione d’acquisto del pacchetto di maggioranza in 24 mesi. L’ultima parola spetta al Cavaliere, ma l’impressione è che Fininvest possa premere per una cessione definitiva e l’abbandono nel giro di un paio d’anni del prestigioso asset sportivo. La trattativa è in fase avanzatissima e si potrebbe anche chiudere a luglio. Si tratta di una proposta più realistica rispetto a quella di Mr Bee, che pare ormai tramontata.

 

Redazione MilanLive.it

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