Milan, è tempo di conferme e non di elogi per Balotelli

Daniele Rugani Mario Balotelli
Daniele Rugani e Mario Balotelli (©Getty Images)

Tra le note positive della sconfitta del Milan contro la Juventus a San Siro c’è sicuramente la prestazione di Mario Balotelli. Schierato un po’ a sorpresa dal primo minuto, il numero 45 rossonero ha messo in campo volontà, grinta e quello spirito di sacrificio che gli sono spesso mancati, non solo in questa stagione ma in generale nel corso della sua carriera. In realtà, però, ci sarebbe poco da elogiare. Il motivo è semplicissimo: questo giocatore ha fatto semplicemente il suo dovere e ciò per il quale viene profumatamente pagato. Inoltre non basta certamente una partita per urlare ‘Mario is Back‘, la solita frase che viene ripetuta da anni appena questo ragazzo combina qualcosa di buono.

I troppi complimenti a Balotelli hanno fatto più male che altro, visto che in lui molte volte non si sono viste quell’umiltà e quella determinazione necessarie per migliorarsi. Il suo livello dai tempi dell’Inter a oggi non è certo migliorato molto. Anzi, forse allora aveva un po’ più fame, essendo giovanissimo. Poi i tanti riflettori puntati addosso e le enormi aspettative hanno accompagnato la sua carriera, senza che lui desse sul campo le risposte che i molti si attendevano. Mandato via ovunque senza rimpianti, in questa stagione si è ritrovato ad avere una seconda occasione dal Milan. Per le poche apparizioni fatte non si è certo guadagnato la riconferma, lo ha detto pure Adriano Galliani. Quella contro la Juventus è stata sufficiente, ma quell’atteggiamento Mario deve averlo per tutto l’anno e non solo occasionalmente.

A fine stagione il club di via Aldo Rossi deciderà se confermarlo oppure rispedirlo a Liverpool, dove sono tutt’altro che entusiasti di riprenderselo e sembrano disposti quasi a regalarlo pur non di liberarsene. Starà a Balotelli in questo ultimo mese e mezzo dare tutto e dimostrare di poter essere un vero giocatore. Di occasioni ne ha avute tante, forse troppe, e deve sapere che il margine di errore è mai ridotto. Immaginare che il Milan possa ripartire da lui è utopia, perché la squadra rossonera ha bisogno di certezze. Però indipendentemente dalla sua permanenza a Milano, ha la chance per riguadagnare un po’ di considerazione e magari rilanciarsi. Ma, come dicevamo, dipende tutto unicamente da lui e dalla sua testa. E i precedenti non ci fanno certamente essere ottimisti.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

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