Milan ai cinesi: prima del sì, Berlusconi vuole garanzie

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi (©Getty Images)

La Gazzetta dello Sport si interroga sul fatto che Silvio Berlusconi dia o meno l’ok alla trattativa in esclusiva con la cordata cinese di cui tanto si parla nelle ultime settimane. Nella giornata di ieri non è avvenuto nulla di significativo, almeno in apparenza.

Da Arcore non sono partiti i segnali necessari affinché Fininvest muovesse dei passi ufficiali verso i rappresentanti del consorzio di investitori asiatici, disposto ad offrire subito 500 milioni di euro per l’acquisto del 70% del Milan.

La holding della famiglia Berlusconi, in contatto costante con l’advisor Sal Galatioto, ha assunto una linea di cautela e l’amministratore delegato Pasquale Cannatelli ha deciso di chiudere il dossier sulle garanzie bancarie prima di presentare tutta la documentazione al presidente rossonero. Per questo motivo ieri ci sarebbe stato un po’ di rallentamento nei negoziati. Ci sono stati dei piccoli disguidi nell’incrocio dei dati tra le parti. L’affidabilità finanziaria della cordata cinese non è messa in discussione, però in trattative così delicate è prassi che chi vende debba ricevere determinate certificazioni.

Appena conclusa questa fase, verrà dato l’ok alla trattativa esclusiva. Essa durerà un mese e non prevede alcuna penale. Pertanto Silvio Berlusconi avrà il tempo necessario per analizzare la situazione senza dover pagare nulla nel caso in cui decidesse di non vendere il Milan. La Gazzetta dello Sport scrive che il patron ha molti dubbi, soprattutto per il fatto di abbandonare il club in un momento negativo e dunque non da vincente. E’ altrettanto vero, però, che i cinesi possono garantire quegli investimenti che Fininvest non intende più fare per rilanciare la squadra. I tifosi sperano che arrivi il sì, sia alla trattativa esclusiva che poi quello definitivo per la vendita a giugno. Sono spazientiti e arrabbiati: hanno ragione.

 

Redazione MilanLive.it

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