Silvio, non ci piace il tuo giuoco. Rispondiamo a Berlusconi

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

Ci ha preso gusto Silvio Berlusconi nell’utilizzare Facebook per parlare di Milan. E così, dopo i due post scritti il 12 e il 13 aprile, ieri il presidente sulla sua pagina ufficiale ha voluto pubblicare un video messaggio indirizzato ai tifosi.

Le sue parole hanno scatenato migliaia di commenti (quasi 6 mila), in molti dei quali si leggeva un messaggio ben preciso: “Vendi il club”. I milanisti sono stanchi di questa situazione negativa che si protrae da qualche anno e hanno desiderio di cambiamento, ovviamente in meglio.

Berlusconi nel suo video ha potuto fare un monologo senza contraddittorio, cosa che predilige nel caso in cui non si ritrovi di fronte a qualcuno poco propenso a fargli domande scomode e a confutare ciò che dice. Proviamo a farlo noi, pur sapendo che probabilmente non ci leggerà e che comunque per lui l’opinione dei tifosi conta poco. Analizziamo dunque punto per punto il discorso da lui fatto.

 

MilanLive risponde a Silvio Berlusconi

Un saluto affettuoso a tutti i tifosi i tifosi rossoneri. Io come tutti voi ho il Milan nel cuore e soffro quando il Milan va male. Forse un po’ più di voi, visto che per farlo grande ho dovuto investire più di un miliardo di euro. Solo nell’ultimo anno 152 milioni”.

Per l’ennesima volta vengono rinfacciate ai tifosi le sue spese. Ma il Milan non era un affare di cuore? Ad ogni modo, un miliardo di euro diviso per trentanni fanno 33,333 milioni spesi annualmente. Non ci sembra un’enormità, considerando che si tratta di un club importante e non di medio-basso rango. In secondo luogo ci sentiamo di dire che se questa società è costantemente in perdita è perché evidentemente è gestita male sotto tutti i punti di vista e rispetto alle big estere (che producono utili e hanno fatturati sempre maggiori) siamo indietro di dieci anni. In terzo luogo chiediamo a Berlusconi quando ci abbia guadagnato con il Milan in visibilità e non solo da quando ha acquistato il club, prendendo in considerazione anche il fatto che si è potuto sedere al tavolo delle discussioni dei diritti tv facendo sia parte della domanda che dell’offerta. Mediaset non era forse sua?

 

Eppure converrete con me che non abbiamo mai visto il Milan giocare così male come quest’anno. Per questa ragione ho trovato il coraggio per provare a cambiare nelle ultime partite con l’obiettivo di arrivare alla finale con la Juventus con qualche speranza in più e mi sembra che nel gioco qualche miglioramento si sia visto. Brocchi ha avuto a disposizione pochi giorni per intervenire sui giocatori e sugli schemi di gioco. Poi bisogna dirlo, siamo stati anche sfortunati nelle ultime partite. A Verona i gol sono arrivati per rigore e punizione che non c’erano. Lasciamo lavorare Brocchi in serenità fino al 21 di maggio, poi ragioneremo in modo approfondito sul da farsi”.

Non poteva mancare un attacco a Sinisa Mihajlovic. Un presidente che punzecchia un ex allenatore sui social network ha del comico. Chissà se ha avuto il coraggio di dirgliele anche in faccia, o almeno al telefono, queste cose. Di fatto il Milan gioca male da diversi anni e il serbo è stato esonerato proprio dopo una buona prestazione contro la Juventus, partita che non avremmo meritato di perdere. Nulla contro Cristian Brocchi, che nella Primavera ha svolto un buon lavoro con i giovani e che ci tiene ai colori rossoneri, ma i miglioramenti della squadra li hanno visti solo lui e Berlusconi. Ma miglioramenti o no, contro Carpi, Hellas Verona e Frosinone abbiamo fatto due punti solamente, perdendo anche il sesto posto. E contro la Sampdoria se avessero convalidato il gol di Dodò, non sappiamo come sarebbe poi andata. Il mister va fatto lavorare serenamente, ha ragione, ma anche i suoi predecessori avrebbero meritato di poter fare lo stesso. Invece è sempre stato lui con le sue frecciatine il primo a minare la serenità e a destabilizzare un ambiente che non è composto da campioni forti caratterialmente, oltre che qualitativamente, come nei passati cicli vincenti.

 

Dopo 30 anni di champagne e caviale, possiamo sopportare con più eleganza un digiuno che sarà sicuramente passeggero. A chi mi dice che bisogna vendere rispondo che ci sto provando da un anno, ma che vorrei lasciare il Milan in buone mani e che gli garantiscano un futuro da protagonista, preferibilmente italiane“.

Berlusconi chiede ai tifosi maggiore eleganza, la stessa che lui non ha avuto nei confronti dei tifosi da qualche anno a questa parte. Ricordiamo tutti bene i teatrini relativi alle cessioni di Ricardo Kakà, Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Senza dimenticare come sono stati trattati ex giocatori come Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi, dati in pasto come colpevoli dei cattivi risultati e liquidati in fretta con due righe di comunicato. E non scordiamo neppure che da tempo promette che il club tornerà ai vertici sventolando progetti che in realtà sono slogan credibili solo per pochi intimi. L’unica soluzione per rivedere il Milan dignitoso e magari ai vertici del calcio è la cessione. Ovviamente non una cessione al primo che passa, ma a qualcuno che abbia denaro, piani concreti e rimetta all’interno del club delle figure competenti e in grado di trasmettere quei valori che sono andati persi. Il senso di appartenenza è svanito, questo è un Diavolo senz’anima che non piace a nessuno. Berlusconi deve vendere, il suo ciclo è concluso e prolungare l’agonia sarebbe un ulteriore torto ai milanisti.

 

Matteo Bellan (Segui @TeoBellan su Twitter)

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