Milan, bisogna cambiare. Ma l’affare coi cinesi si complica

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi (©Getty Images)

Il fallimento della stagione, per la terza volta consecutiva, ora è totale. Fuori dall’Europa, danni di immagine e di marketing enormi, una squadra sfiduciata da rifondare, uno staff tecnico evidentemente non all’altezza e dunque da ritrovare in nuovi nomi e candidature. Ma soprattutto una dirigenza che, almeno secondo il parere della stragrande maggioranza dei tifosi rossoneri, andrebbe cacciata in blocco e rivoluzionata totalmente.

In casa Milan regna dunque il pessimismo e la voglia di cambiare, con Silvio Berlusconi sempre al centro di questo vortice fatto di polemiche, critiche ma anche tante chiacchiere su un futuro societario ancora poco chiaro. Il presidente rossonero infatti non dovrà solo decidere che futuro sarà di Cristian Brocchi e del suo staff, ma anche capire cosa fare con la propria posizione, se cedere o meno la maggioranza del Milan, un cruccio che rischia di accompagnare lui e la società calcistica di sua proprietà per ancora molto tempo.

Secondo quanto scrive La Stampa, l’affare con la cordata cinese che ha ottenuto l’esclusiva a trattare con Fininvest sembra prolungarsi e complicarsi ulteriormente. Berlusconi ha fatto sapere già da ieri sera di non voler lasciare il Milan da perdente, pensando di restare in sella ancora per qualche tempo e rifondando squadra e quadri dirigenziali a suo piacimento. Intanto la scadenza dell’esclusiva, fissata in precedenza al 15 giugno, si sposterà di cinque giorni fino al 20 dello stesso mese. Segnali di un’estate che sarà infinita e caldissima in questo ambito.

 

Redazione MilanLive.it

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