CorSport – 10 domande sulla situazione attuale del Milan

Casa Milan
Casa Milan (foto da Instagram)

Il Corriere dello Sport nella propria edizione odierna ha analizzato la situazione del Milan. Nello specifico sono state poste 10 domande, inerenti più temi, con relative risposte.

1) Quando verrà firmato il preliminare?

Non c’è una reale scadenza in questo momento. Si parla di metà agosto, ma non è escluso che si arrivi alla fine del mese. Il 31 agosto potrebbe essere il limite ultimo per firmare. Ovviamente più si ritarda la firma e più in avanti avverrà anche il closing. Inizialmente previsto per settembre, rischia di avvenire a novembre.

2) Perché tutti questi rinvii?

L’ultimo è stato giustificato con ragioni burocratiche. Si sono allungati i tempi relativi alla costituzione della società veicolo che andrà a rilevare le quote di Fininvest e, soprattutto, anche all’autorizzazione del Governo cinese a investire capitali all’estero. Sorprende, però, che con tutto il ritardo già accumulato, tali problemi non siano stati già risolti. E’ emerso pure il dubbio che i soldi necessari per chiudere l’affare, i famosi 750 milioni, non ci siano ancora. Magari perché qualche investitore, nel frattempo, si è tirato indietro.

3) Chi sono i cinesi che vogliono il Milan?

C’è sempre stato gran segreto in merito alla loro identità. Poi Bloomberg ne ha rivelati due: Sonny Wu e Steven Zheng. Non sono chiari, però, i rispettivi ruoli. Mr Wu, infatti, è noto per essere un gestore di fondi di private equity. Mr Zheng, invece, ha il portafoglio abbastanza pieno, 1,5 miliardi di dollari stando a Forbes, ma è stato pure partner d’affari di Wu. Gli altri? Pare che a Fininvest sia stata fornita una lista di 6-8 nomi, tra cui anche aziende statali. Ma solo sull’azienda di liquori Moutai ci sono state minime conferme. Rimane un mistero sui restanti soci del consorzio.

4) Chi sono Gancikoff e Galatioto?

Inizialmente si pensava che il secondo, italo-americano, e già esperto in compravendite di società sportive fosse l’advisor incaricato dal consorzio cinese e che poi si fosse appoggiato al secondo, ex-allievo all’università, e di stanza a Milano. Invece, il motore dell’intera operazione è proprio Nicholas Gancikoff, che grazie alle sue conoscenze nel campo delle energie rinnovabili ha raccolto le prime adesioni di potenziali investitori in Cina (Wu e Zheng sono attivi proprio in quel campo), coinvolgendo poi Sal Galatioto per trovarne altri.

5) Perché Galliani e Gancikoff sono in rotta di collisione?

L’attuale amministratore delegato e il massimo dirigente operativo dell’eventuale Milan cinese avrebbero dovuto gestire insieme questa fase transitoria. Però ambedue sono abituati a lavorare in autonomia e così si è arrivati a una spaccatura. Dato che ogni decisione deve essere condivisa, ci sono veti incrociati tra i due. Ovviamente ciò paralizza il Milan, sul mercato soprattutto.

6) Perché il mercato è fermo?

Il motivo principale è l’assenza di denaro. Fininvest, dopo il precedente di un anno fa, quando convinta alla fine di incassare i 480 milioni di Bee Taechaubol e finanziò la campagna acquisti, stavolta ha deciso di non anticipare nemmeno un euro. Attende che si concluda l’operazione con i cinesi. Questi al momento della firma dovrebbero versare un deposito, passato da 100 a 15 milioni di euro. Dunque il budget sarà limitato anche se si firmasse prima del 31 agosto.

7) Cosa pensa Berlusconi?

Il presidente tornato ad avere dei dubbi. Ha ormai deciso di vendere il Milan, addirittura al 100%, lo ha pure annunciato in pubblico, e ora si ritrova ad attendere che l’operazione si concretizzi. Teme di rivivere l’esperienza di Mr Bee. Con la differenza, però, che almeno aveva conosciuto di persona il broker thailandese, mentre adesso gli investitori cinesi non li ha mai visti.

8) Cosa pensa Montella?

Aspetta e spera. Al Milan è quasi impossibile dire di no. Ma probabilmente le aspettative, al momento di accettare l’incarico erano differenti. Nella cena del 4 luglio con Galliani e Gancikoff sembrava essere tutto delineato positivamente. Adesso al mister non resta che lavorare con i giocatori a disposizione, sperando di tirare fuori il meglio da loro e di ricevere qualche rinforzo entro fine mese.

9) Cosa accadrebbe dopo il closing?

Stando anche alle parole di Silvio Berlusconi, il piano del consorzio cinese prevede investimenti per 400 milioni nei prossimi 3 anni con l’obiettivo di riportare il club ai vertici. C’è anche l’ipotesi di una quotazione in una Borsa asiatica. Però esiste anche il dubbio che i nuovi investitori pensino, una volta sistemati i conti, ad una nuova cessione. L’operazione si rivelerebbe dunque una speculazione finanziaria.

10) Cosa accadrebbe senza closing?

Sempre Berlusconi aveva spiegato che l’alternativa sarebbe stata puntare sugli italiani e sui giovani. I capitali, ovviamente, sarebbero ancora quelli di Fininvest. Dunque limitatissimi. A meno che Mr Bee, che continua a rimanere nell’ombra, non torni di nuovo allo scoperto.

 

Redazione MilanLive.it

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