Sacchi: “Difficile immaginare un Milan senza Berlusconi e Galliani”

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (©Getty Images)

MILAN NEWS – Se il Milan ha un seguito imponente in estremo oriente da anni, molto del merito va dato ad Arrigo Sacchi, allenatore rivoluzionario che alla fine degli anni ’80 e inizio anni ’90 ha cambiato il modo di vedere e fare calcio con una squadra impressionante, pieno di campioni e bandiere storiche, ma anche capace di mostrare un eccellente gioco. Qualcosa che soprattutto in Italia, patria del difensivismo, non si era mai visto.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport di oggi, il mister di Fusignano ha commentato il futuro del club rossonero a lui tanto caro: “Faccio molta, molta fatica a pensare a un Milan senza Berlusconi e Galliani. Insieme hanno fatto qualcosa che rimarrà nella storia del calcio italiano e mondiale. Silvio è stato un rivoluzionario, ha cambiato costumi e idee del pallone, ha avuto il coraggio di fare scelte azzardate e di credere nei sogni, che è riuscito a realizzare. Direi che con lui abbiamo vissuto il Rinascimento del calcio. E’ stata decisiva la salute. E quindi non posso che essere d’accordo, visto che si tratta di qualcosa che va sopra tutto il resto per importanza. Ha fatto la cosa giusta. Eppure, che peccato non vederli più insieme, lui e Galliani…”.

Sacchi dà un consiglio ai nuovi proprietari cinesi. Lui ha vissuto in prima persona un’era vincente della storia rossonera, i primi anni con Berlusconi presidente. Quindi sa cosa serve per tornare ai vertici del calcio italiano e internazionale. Quindi non ha difficoltà a indicare cià che serve al club: “Il Milan ha bisogno di ritrovare la grandezza e bisogna riempirlo con ambizione, orgoglio e passione, come facevamo noi. Poi gli direi che bisogna fare molta attenzione a scegliere gli uomini. E uso appositamente la parola uomini prima di calciatori: occorre stare attenti a scegliere. La base è avere giocatori che sentano amore e professionalità per il proprio lavoro. E’ la ricerca dell’eccellenza. Ai cinesi dico: bisogna ritrovare l’orgoglio, l’ambizione e la gioia di essere il Milan. Con questi valori San Siro lo riempi. Noi passammo da 30 mila a 60 mila abbonati”.

Infine un parere sul possibile rientro nel club di alcuni ex calciatori come ‘simbolo’ per riavvicinare anche i tifosi: “E’ una figura assolutamente utile. Ma vado oltre con il ragionamento: più che per un legame con il passato, sarebbe un modo per avere le idee chiare sul futuro. Albertini è stato il mio vicepresidente federale quando ero responsabile delle giovanili azzurre, ha maturato un’esperienza dirigenziale ad altissimo livello. Maldini è diventato un uomo vero, non ha costruito la sua vita sull’opportunismo, basta pensare a come ha gestito la questione con gli ultrà, dimostrando ricchezza etica e morale. Certo, ha meno esperienza di Demetrio, ma ha una grande intelligenza, così come Costacurta. Billy ha costruito la sua carriera grazie alle capacità interpretative. Anche nel suo caso l’intelligenza è un fattore fondamentale. Io sono molto riconoscente a questi giocatori per la loro umanità e professionalità. E a questi nomi aggiungerei Galliani, che è una certezza”.

Sacchi è dunque favorevole al ritorno di grandi ex giocatori all’interno della società. Una scelta che viene invocata da molti tifosi da diversi anni. Chi meglio di loro può trasmettere i valori del Milan? Con l’avvento dei cinesi c’è chi teme che il Diavolo possa smarrire completamente la propria identità. Allora non c’è scelta migliore che richiamare personaggi in grado di far sentire ancora i tifosi attaccati a quei magici colori.

 

Redazione MilanLive.it

Impostazioni privacy