Cessione Milan: Yonghong Li, tra raid in Borsa e prestanome

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi, Hal Li e Yonghong Li (Photo by XH Sports)

MILAN NEWS – Carlo Festa, giornalista de Il Sole 24 Ore, tramite il suo blog The Insider torna a parlare della cessione del Milan ai cinesi.

Viene fatta un’indagine su chi sono i membri del consorzio cinese che sta per acquistare il  club. Per il momento ci sono tre soggetti certi. Yonghong Li, il fondo semi-statale Haixia Capital (entrambi con un 15% ciascuno) e il gruppo industriale Jilinh Yongda Group.  Quest’ultimo partecipa con una quota minima, circa 30 milioni di euro sugli 850 totali tra quote e futuri investimenti.

Festa si sofferma soprattutto su Yonghong Li, personaggio considerato centrale nella trattativa assieme al braccio destro Han Li. Il giornalista spiega che quando si fa il suo nome a “fonti cinesi” la riposta che si ottiene in inglese e’ la seguente: “there is no public information on his wealth”. Cioè non esistono pubbliche informazioni sulla sua ricchezza. Pare si tratti di un imprenditore molto riservato. Non si ha certezza sul suo legame con il Governo di Pechino, ma sono note alcune sue operazioni borsistiche di acquisto (e rivendita) di aziende nel breve periodo. Inoltre va detto che lui agisce quasi sempre tramite prestanome e con in prima persona.

A proposito dell’attività borsistica, Festa fa notare che un’operazione è relativa al gruppo Zhong, che sta fallendo per tensioni finanziarie. Un’altra l’ha effettuata sul gruppo Duolon, per la quale Yonghong Li ha subito un richiamo e una sanzione dall’autorità della Borsa cinese.

Su The Insider c’è persino la traduzione del documento relativo alla sanzione: “L’ex azionista di riferimento Li Yonghong ieri ha subito una pubblica censura da parte dello Shanghai Stock Exchange per il mancato rispetto degli impegni. Nel 2011 Li Yonghong aveva assunto il ruolo di azionista della Duolun S.p.A. contestualmente Li Yonghong e la Duolun Investment si erano impegnati a non cedere i diritti sulla Duolun S.p.A. prima di 12 mesi dal completamento dell’acquisto. Tuttavia il 25 luglio 2012 la Duolun S.p.A. aveva pubblicato un comunicato nel quale si diceva che l’azionista Li Yonghong, per mezzo di una cessione, aveva diminuito il possesso delle sue azioni della Duolun cedendo la totalità di quelle possedute in modo indiretto. Inoltre Li Yonghong fino ad oggi non ha rispettato l’obbligo di scrivere report e comunicazioni pubbliche come previsto dalle norme attualmente in vigore, quindi è stato ritenuto in violazione delle regole relative delle “Norme per l’ammissione alla quotazione azionaria dello Shanghai Stock Exchange”; pertanto lo Shanghai Stock Exchange gli ha comminato una censura pubblica”. Con una sanzione che sarebbe stata di 80mila euro.

Capitolo prestanome. Le società dove e’ coinvolto infatti non sono quasi mai direttamente attribuibili a lui. E’ ad esempio proprio il caso della Sino Europe Sports. Essa è il veicolo creato appositamente per acquistare il Milan e fa capo a un privato, Chen Huashan, sconosciuto a tutti, che fra l’altro avrebbe aperto come azionista anche altre due holding allo stesso indirizzo della Sino Europe Sports. Anche la holding personale di Yonghong Li, ovvero la Jie Ande, farebbe capo a un personaggio sconosciuto. Si tratta di Liu Jhinzhong. Né su di lui e neppure su Chen Huashan si ha la certezza sul rispettivo ruolo, ma probabilmente sono procuratori legali o prestanome.

Va detto che nel caso della Sino Europe Sports sarà necessario che la società venga capitalizzata dai soci quando ci sarà il closing con il trasferimento dei 400 milioni previsti. Allora è probabile che debbano uscire allo scoperto i veri azionisti. Non solo Chen Huashan, il quale per adesso è l’unico socio visibile/apparente di Sino Sports che ha versato la caparra di 15 milioni a Fininvest (e che forse pagherà anche la seconda caparra di 85 milioni fra un mese).

 

Redazione MilanLive.it

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