Milan cinese, soldi già raccolti: mancano solo le autorizzazioni governative

Bandiera cinese
Bandiera cinese (©Getty Images)

MILAN NEWS – Le indiscrezioni rilasciate ieri dal sito finanziario Bloomberg hanno agitato il popolo rossonero. La presenza di presunta documentazione falsa, che i cinesi avrebbero presentato ad aprile per dimostrare la loro solidità economica, ha fatto sorgere ulteriori dubbi sugli acquirenti.

Ma ben presto sia Fininvest che la Sino-Europe Sports Investment Management hanno preso posizione. Non una smentita netta e articolata, ma comunque un comunicato in cui le voci diffuse non sono state confermate. Dalla holding della famiglia Berlusconi filtra tranquillità. Infatti l’affidabilità della controparte è stata verificata in modo approfondito tramite consulenti e advisor, interpellando anche i mercati cinesi, le banche e le istituzioni. Il Biscione non è preoccupato, forte pure della caparra da 100 milioni di euro versata a inizio mese. Se i cinesi facessero fallire l’affare, tale somma resterebbe in cassa a Fininvest.

Il Corriere dello Sport oggi scrive che da fonti vicine al consorzio asiatico trapela il sospetto che la campagna mediatica negativa sull’operazione potrebbe essere orchestrata da alcuni soggetti che inizialmente erano coinvolti nell’affare e che poi sono uscite. Va infatti ricordato che nei giorni immediatamente precedenti al 5 agosto in cui si è firmato il contratto preliminare, la cordata originaria si spaccò e ci fu un cambio di advisor. Steve Zheng, Sonny Wu, Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff furono messi da parte.

Per allentare le tensioni, la Sino-Europe Sports (società veicolo creata dai cinesi per completare l’acquisizione) vuole accelerare il closing. Esso ormai dipende unicamente dalle autorizzazioni del Governo di Pechino. Non c’è un problema di fondi. Il Corriere dello Sport spiega che i 420 milioni che servono per chiudere l’operazione sono già stati raccolti. La ricerca di nuovi finanziamenti che è in corso riguarda futuri investimenti. Sicuramente la rivelazione dell’identità degli acquirenti tranquillizzerebbe l’ambiente. Comunque una delegazione della cordata tra poche settimane sarà ad Arcore per incontrare Silvio Berlusconi. Il Milan parlerà cinese verso metà novembre, da quanto trapela.

 

Redazione MilanLive.it

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