Niang si racconta: “Milan, fiducia di Montella e gol nel derby”

M'Baye Niang
M’Baye Niang (©getty images)

MILAN NEWS – Un talento purissimo dal carattere non proprio lineare. E’ questo M’Baye Niang, attaccante classe ’94 del Milan che sta provando a far diventare il suo talento pura forma calcistica e tecnica, ma sta anche lavorando per allontanare gli spettri maligni di una personalità tutt’altro che banale.

Intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, il francese si è raccontato a 360 gradi, parlando di se’, dell’esperienza rossonera e delle sue speranze future. Si comincia dal rapporto con i suoi allenatori: “Dumas, il mio allenatore al Caen, mi ha insegnato a non avere paura in campo; Allegri mi ha spiegato l’importanza della tattica; Gasperini mi ha rilanciato; Mihajlovic mi voleva già al Torino, lui è simile a Montella. Ecco, con il mister ho un feeling a pelle perché mi ha fatto sentire che mi vuole, dal primo giorno. Mi ha messo al centro del suo progetto: mi parla se ho bisogno o se sbaglio, si interessa a me. Prova affetto per me, vorrei dire. Ci siamo detti cosa ci aspettavamo l’uno dall’altro e continuiamo a farlo. E non è vero che il suo calcio è cambiato rispetto a Firenze: ha solo adattato il suo possesso palla ai giocatori che ha”.

Fondamentale per il suo sbarco a Milanello è stato Adriano Galliani, e Niang racconta di come lo ha convinto ad accettare i rossoneri: “Come un padre, ricordo a memoria le sue parole: ‘Sono venuto a Caen per tornare a Milano con te, e stasera torniamo insieme’. Era lì per me e io avevo la valigia già pronta. Mi ha sempre detto che ero giovane, ma al Milan non potevo sbagliare, non potevo fare come i miei coetanei. Non riesco ad immaginare un Milan senza Galliani“.

Ottimo il feeling con Carlos Bacca, suo partner d’attacco in rossonero: “Se c’è lui davanti alla porta io smetto di correre, se non segno sono sicuro che lo farà lui. Ti da tante soluzioni, difende fino alla nostra area e quando vado sul fondo va sempre nella mia zona per farmi recuperare. Che non giochi per la squadra è una scemenza, il nostro pressing comincia da lui. Vincerà la classifica cannonieri: Bacca 5 gol, Icardi 6 ma Carlos tira in porta molto meno. Serviamolo di più e tirerà di più“.

Il giovane talento sa che dovrà migliorare il suo atteggiamento per crescere: “Ho fatto tante mattate, non passava mese senza che ne facessi una. Ma la peggiore è stata l’incidente in macchina, a febbraio: quella che mi ha fatto dire basta. Il tuffo in piscina? Ma lì per lì quella per me non era una mattata: l’ho capito dopo. La Nazionale? Ero ad un passo dall’esordio, se non fossi scappato dal ritiro dell’Under 21 mi avrebbero convocato. Sono un tipo freddo, ma la grande emozione è arrivato col gol nel derby. Come un’esplosione, ho lasciato uscire tutto”.

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Redazione MilanLive.it

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