Milan, Mihajlovic: “Supercoppa anche merito mio, Galliani ha ringraziato”

Sinisa Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic (Getty Images)

MILAN NEWSSinisa Mihajlovic è l’allenatore che ha portato il Milan in finale di Coppa Italia nella passata stagione, consentendo così ai rossoneri di giocarsi la Supercoppa Italiana contro la Juventus.

Il serbo fu esonerato circa un mese prima del match di Roma, proprio contro i bianconeri, e dunque non ha avuto l’occasione di guidare la squadra per l’occasione. Al suo posto fu promosso Cristian Brocchi, il quale perse nonostante un’ottima prestazione da parte dei giocatori. Ma a Doha il Milan di Vincenzo Montella ha avuto la meglio sui ragazzi di Massimiliano Allegri. Dopo cinque anno di astinenza, il club rossonero è tornato a vincere un trofeo.

Mihajlovic nell’intervista concessa al Corriere della Sera ha parlato del trionfo milanista in Supercoppa Italiana: «Quella sera ero qui a Roma, a teatro con la famiglia. Mi ha chiamato Galliani, per ringraziarmi: qualche merito di quel successo evidentemente ce l’ho anche io. E sono felice per i giocatori».

Sinisa ha avuto il grande merito di lanciare Gianluigi Donnarumma titolare quando aveva solo 16 anni. Una scelta rischiosa secondo tutti praticamente, ma alla fine l’allenatore serbo ha avuto ragione. Nonostante la giovanissima età, il talento campano ha dimostrato di avere grandi qualità e di poter stare tra i ‘grandi’ senza alcun problema. Quello che sembrava un azzardo, si è rivelata essere una scelta azzeccata.

Mihajlovic, a proposito di Gigio, ha speso parole di grande elogio e ha anche raccontato degli aneddoti inerenti la scelta di mandarlo in campo da titolare: «L’avrei fatto giocare già dopo il mio primo mese al Milan: fortissimo. Avevo un dubbio sulla sua tenuta psicologica, poi ho scoperto che non teme la pressione. Non era un periodo facile: a Milano si parlava del mio esonero dopo ogni domenica senza vittoria, ma visto quel che Gigio faceva in allenamento non ebbi dubbi. Lo chiamai e gli chiesi se se la sentiva, lui disse di sì, gli spiegai che poteva anche sbagliare, finché sarei stato in panchina sarebbe stato il portiere titolare del Milan. Lo feci esordire contro il Sassuolo. Vincemmo e parò bene, fece solo un errore prendendo gol sul suo palo. Ma, e questo lo rende speciale, impara in fretta: non ripete mai lo stesso errore».

Al tecnico serbo è stato anche domandato se preferisce Urbano Cairo o Silvio Berlusconi come presidente. La sua risposta era abbastanza scontata: «Con Cairo c’è maggiore sintonia. Ma è un paragone azzardato: vivono epoche diverse».

 

Redazione MilanLive.it

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