Closing Milan, Campopiano: “Da Yonghong Li alla CCB, tutti i retroscena”

China Construction Bank
China Construction Bank (©Getty Images)

MILAN NEWSPasquale Campopiano tramite il proprio blog pasqualecampopiano.com ha cercato di spiegare cosa è avvenuto in questi giorni per quanto riguarda la cessione del Milan. Com’è risaputo, salvo colpi di scena, il closing sarà rinviato al 7 aprile e Fininvest incasserà un’altra caparra da 100 milioni di euro, che Sino-Europe Sports dovrà versare entro il 10 marzo. In serata o al massimo domani il comunicato ufficiale delle parti.

Il giornalista poi spiega nel dettaglio i fatti che sarebbero avvenuti e che hanno determinato questo rinvio del closing. Queste le sue testuali parole: “SES era pronta con la sua struttura finale del fondo, completamente ricostruito ad Hong Kong dopo i noti problemi con le autorizzazioni governative cinesi. Ad oggi, 2 marzo, arrivano conferme sul fatto che Yonghong Li si sia presentato al tavolo finale come unico azionista della nuova società con capitali off shore ricostruita da SES per chiudere l’operazione”.

Il piano di Yonghong Li prevedeva di versare i 420 milioni di euro necessari, 320 a Fininvest e 100 per il Milan, nella seguente maniera: investimento personale da 100 milioni (molto probabilmente impegnando sue quote partecipative in aziende cinesi) e il resto della cifra diviso da quattro finanziatori. Questi ultimi sarebbero Haixia, Huarong, China Construction Bank e una quarta azienda segreta di Hong Kong.

A proposito della China Construction Bank, oggi è arrivato un ‘no comment’ sull’operazione Milan. Non una smentita sul coinvolgimento nell’affare, che sarebbe stata facile dire. E Campopiano rivela, basandosi sulle sue fonti, che questo colosso bancario si era impegnato per circa 80 milioni e ha poi congelato questa cifra. Il motivo? Il fastidio del Governo di Pechino nei confronti della CCB per l’utilizzo di denaro fuori dalla Cina. Per evitare contrasti avrebbe chiesto a SES di congelare la sua partecipazione e di sfilarsi. L’altro investitore, quello anonimo, pesava per circa 100 milioni e avrebbe chiesto ulteriori due settimane di tempo.

Dunque Yonghong Li si è ritrovato senza la bellezza di 180 milioni. Il giornalista aggiunge testualmente: “Se i 100 destinati alla vita del Milan potevano essere garantiti anche in un secondo momento, Fininvest ha puntato i piedi sugli 80 destinati al closing di Construction Bank e non ha concesso a SES la possibilità di firmare con la promessa di versare quei soldi nei giorni seguenti al 3 marzo”. Pertanto i vertici di Sino-Europe Sports hanno dovuto chiedere alla holding della famiglia Berlusconi una nuova proroga, al fine di reperire tutti i capitali necessari.

Ovviamente viene chiesto come faranno questi cinesi a garantire un futuro radioso al Milan se hanno già tutti questi problemi a comprare il club. Campopiano replica: “La risposta è nel piano industriale adottato dai cinesi: una volta messa la parola fine a questo complicatissimo closing SES avrebbe maggiore libertà di agire con i suoi finanziatori, perché la stretta governativa e le autorizzazioni sono legate soltanto alle acquisizioni societarie e agli aumenti di capitali nelle stesse, mentre i cinesi agirebbero con gli shareolder loan, i prestiti degli azionisti, in questo caso inizialmente a tasso zero. Tradotto: grande liquidità in attesa dei ricavi del fatturato”.

 

Redazione MilanLive.it

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