Maldini: “Niente ritorno al Milan. Ronaldinho tecnicamente il più forte”

Paolo Maldini
Paolo Maldini (©Getty Images)

MILAN NEWS – Nuove dichiarazioni rilasciate da Paolo Maldini. Dopo l’intervista di domenica scorsa su Rai Tre, ha parlato ai microfoni di Radio 105. Anzitutto sul suo futuro sempre più lontano dal Milan: “Ritorno a settembre? No, questo è sicuro”. Parole decise che ormai chiudono, una volta di più, le porte alla sua ex squadra.

Relativamente al suo passato da calciatore e qualche aneddoto interessante: “Vedo qualche mio video da calciatore su Instagram, ma fortunatamente ho segnato pochi gol.  L’entusiasmo delle gente e il rispetto che mi viene dato, mi colpisce ancora: ci sono ancora persone che mi chiedono foto e autografi e questo mi fa impressione. Alla fine, abbiamo semplicemente giocato al calcio, ma siamo stati fonti di ispirazione per tanti ragazzi, e questo l’ho scoperto con il tempo. Mi continuano a far male le ginocchia, sono usurate (ride, ndr). Leadership? Bisogna parlare poco, ma dico le cose giuste. Io ho avuto come capitano Baresi, che parlava meno di me, ma il suo esempio era il campo”. 

Sui grandi calciatori che ha dovuto affrontare nel corso della sua carriera: “Maradona, Ronaldo e Platini, di quest’ultimo mi ricordo che mi fece un numero pazzesco. Insieme a Maradona ho rivisto alcuni nostri match: gli ho fatto due entrate davvero dure… gli ho chiesto scusa. Cristiano Ronaldo? Ci ho giocato contro il 2007, in una semifinale di Champions. Ronaldinho? Forse tecnicamente è il giocatore più forte che abbia mai visto. Vieri? Mi ha rotto il naso e mi ha mandato all’ospedale. Mi ricordo che mi venne a trovare in ospedale, con ancora la maglia da calcio addosso”.

Un commento sui tanti tecnici che hanno allenato il suo Milan: “La mia fortuna è stato averli nella successione giusta. Sacchi ha cambiato la maniera di allenarsi e di giocare, mentre Capello mi ha detto che dovevo essere il migliore, e quindi da lì è arrivata un po’ di consapevolezza. Papà Cesare allenatore? E’ stata dura, ho sempre sperato di non averlo come tecnico: c’è stato parecchio stress, anche se adesso dico è stata una benedizione. Litigio con Capello? E’ stato lui a fare il primo passo dopo quel litigio. Io allenatore? Non ho mai voluto farlo. Avrei dovuto iniziare daccapo, iniziare nuovo a girare… non mi va”. 

Sono ancora negli occhi di tutti i fischi di una parte della Curva Sud di San Siro durante la sua ultima partita casalinga: “Non sono stato vicino a questo tipo di calcio, visto che ho avuto degli scontri con loro. Non ho mai accettato di dare qualcosa per avere qualcosa in cambio. All’inizio mi ha dato fastidio, ma poi ripensandoci, è stata la chiusura perfetta”. 

Inevitabile anche un commento sulla clamorosa batosta subita dalla Juventus in finale di Champions League contro il Real Madrid: “Nel primo tempo la Juventus ha giocato meglio del Real, ma gli spagnoli hanno una qualità enorme e diventa inaccettabile mettere in discussione quello che ha fatto la Juventus. Si fa fatica ad accettare il risultato sportivo, e non è giusto che per una sconfitta bisogna essere insultati. La sconfitta è dura: quella di Istanbul fu tremenda, non dormii per molte notti”. 

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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