Raiola: “Nessun accordo con altri. Mirabelli, prenditi responsabilità”

Mino Raiola
Mino Raiola (©Getty Images)

MILAN NEWS – Un fiume in piena Mino Raiola nel raccontare cosa abbia portato al mancato rinnovo di Gianluigi Donnarumma con il Milan. L’agente scarica le colpe sulla società rossonera, che avrebbe sbagliato l’atteggiamento in sede di trattativa.

Queste le parole del procuratore olandese riprese da Premium Sport: “Una situazione troppo ostile e violenta che si era creata e da cui non si poteva più uscire. Lui è stato minacciato, la famiglia è stata minacciata: minacce di non giocare, di morte, striscioni mai tolti dalla società e un atteggiamento passivo nei suoi confronti. Non è mai stata una questione economica, se due parti vogliono trovare una soluzione la soluzione si trova. Visto che loro erano in giro con il budget di un top player e il top player ce l’hanno in casa, io sicuramente avrei trovato un modo per soddisfare le parti, ma non siamo mai entrati in quei discorsi”.

Secondo Raiola la gestione della vicenda da parte del Milan è stata completamente errata e non lo nasconde affatto: “Secondo me sì è stata sbagliata. Sono stati troppo esuberanti, i toni sono stati sbagliati e i rapporti non sono stati giusti. Se volevo conoscere il progetto del Milan in modo più graduale? Sì, ma comunque avevo già garantito alla società che non saremmo partiti a parametro zero, l’ho sempre detto e pensavo fosse sufficiente almeno per mettere tranquilla la parte patrimoniale della cosa, ma non è stato capito. Non era una questione di rubarsi il giocatore, ma forse ho sbagliato io, non sono stato molto convincente, non lo so. E’ stato gestito tutto male secondo me”.

Inevitabile parlare anche di offerte da parte di altri grandi club per Donnarumma e di potenziali accordi già raggiunti: “Quelle c’erano già da quando aveva 16 anni e anche quando ne aveva 14, quindi se voleva andar via sarebbe andato via quando non era il titolare del Milan. Ripeto, non è questo, noi non abbiamo nessun accordo con nessuna società, nessuna società ci spinge a fare certe cose. Il problema non è economico, è una questione di forma: non potevamo più accettare certe minacce, certe tensioni, lo stress psicologico, la passività della società nei confronti di Gigio”.

Ed è inevitabile parlare anche dei rapporti con Massimiliano Mirabelli, molto tesi, stando alle indiscrezioni circolate in questi giorni: “Io parlo del Milan, poi Mirabelli è stato un esponente che ha condotto questo e quindi si prenderà le sue responsabilità. Se Mirabelli dovesse fare retromarcia e usare altri toni? Oggi non voglio riaprire questi discorsi perché sarebbe riaprire un’altra volta il circo e non lo voglio fare. Io contro il Milan non ho niente, i rapporti con Fassone sono ottimi e se ci dobbiamo parlare ci parliamo, ma ormai loro hanno fatto la loro scelta. Si doveva decidere il 13 giugno e noi abbiamo deciso”.

Infine sul rischio di Donnarumma di stare fermo un anno, dichiara: ”Sì, è un rischio importante. Se sarà giudicato per le sue qualità di sicuro non perderà l’anno, se invece ci sono altre situazioni che costringono l’allenatore a prendere certe decisioni allora forse lo perderà. Per me è mobbing se minacci un giocatore di stare un anno in tribuna. Un nuovo portiere per il Milan? Hanno il diritto di cercarne anche altri sette di portieri, non è mica un nostro problema”.

 

Redazione MilanLive.it

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