Raiola, che figuraccia. Una pessima recita, ne fa le spese Gigio

Mino Raiola
Mino Raiola (foto Sky Sport)

C’è davvero qualcuno che ha creduto alla sceneggiata di Mino Raiola? Ieri sera abbiamo atteso le sue dichiarazioni fino a mezzanotte, come i bambini il 24 dicembre attendono il medesimo orario per l’arrivo di Babbo Natale. Solo che loro ricevono dei regali, noi invece abbiamo ottenuto una patetica recita.

Il noto agente ha fatto la parte della vittima nello spiegare le motivazioni che hanno portato lui e Gianluigi Donnarumma a rifiutare l’offerta del Milan di rinnovare il contratto. Ha parlato di un clima ostile e violento creato dal club, il quale avrebbe ecceduto nel mettere pressioni per arrivare alle firme ed esagerato nel porre addirittura un ultimatum. Secondo il procuratore non si è trattato di una questione di soldi (sì, ci crediamo), ma di atteggiamento sbagliato da parte della società, in particolare di Massimiliano Mirabelli.

Il direttore sportivo del Milan è stato descritto come un orco, arrivato persino a minacciare Donnarumma di stroncargli la carriera. Raiola ha recitato in tutto e per tutto, quando invece è stato palese che la decisione di non rinnovare era già stata presa a prescindere. Il piano era già stato stabilito e Gigio l’ha subito. Abbiamo attaccato il ragazzo, ma le dichiarazioni del suo agente e di Marco Fassone ci hanno fatto rivedere la nostra posizione. Sicuramente anche lui ha delle responsabilità, dato che a 18 anni ha una testa pensante, ma la sensazione è che sia stato pesantemente condizionato e si sia ritrovato in mezzo a qualcosa di più grande di lui.

Milan, l’analisi sulle parole di Raiola su Donnarumma

Passiamo ora ad analizzare nello specifico alcune dichiarazioni di Raiola. Parole che vanno assolutamente confutate.

Siamo stati costretti a prendere una decisione che non eravamo pronti a prendere. Dunque la risposta è stata negativa. Mai pensato di portarlo via a parametro zero, chiedevo solo tempo per capire cosa era meglio fare. Si firmava a ottobre, dicembre: che fretta c’era?

Che fretta c’era? Il Milan ha fatto la propria offerta già ad aprile e due mesi per pensarci erano più che sufficienti. Inoltre sul piatto c’erano 5 milioni di euro l’anno per un 18enne con due stagioni in Serie A e senza esperienze europee, seppur con un potenziale da top player. Una somma più che dignitosa, anzi eccessiva, e per la quale non si poteva certamente attendere i comodi di Raiola. Donnarumma ha un contratto che scade a giugno 2018 ed è normale che la società volesse risolvere la questione in tempi ragionevoli. Poverini, sono stati costretti a decidere se accettare 5 milioni annui troppo in fretta. Cattivoni questi Fassone e Mirabelli.

 “L’unico problema che non c’era era quello dei soldi, anche perché non ne avevamo mai parlato e intavolato un discorso serio. Clausola rescissoria? Non si è arrivati a discuterne seriamente”.

Raiola afferma che il lato economico della trattativa non è stato rilevante, eppure nell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport dice: “Se hai in casa un top player come lui perché vai ad offrire il doppio o il triplo ai Morata o agli Aubameyang? Non è coerente”. Si contraddice da solo. Ha avuto dei giorni per elaborare la sua versione e non è riuscito a unire i puntini. Una figuraccia. I soldi c’entrano eccome. Magari non per Gigio direttamente, ma per Mino stesso che sperava di lucrare di più.

Una parte dei tifosi si è messa contro Gigio e la società non l’ha tutelato. Lo striscione sotto la sede non è stato rimosso, così come non gli è mai stata espressa solidarietà”.

I tifosi hanno tutto il diritto di criticare Donnarumma e Raiola stesso, ovviamente non varcando determinati limiti e non giungendo a minacce. Gli attacchi sono nati dopo l’incontro di Montecarlo, quando di fronte alla ribadita offerta da 5 milioni l’anno da parte di Mirabelli, la controparte ha deciso di prendersi ancora tempo per decidere. Stiamo scherzando? Per quanto riguarda lo striscione a Casa Milan (“Non si accettano ricatti“), esso era rivolto verso Mino e non certamente verso il ragazzo. Non serviva Einstein per capirlo.

Ibrahimovic con Galliani sarebbe già al Milan. Non me l’hanno chiesto

Una frase detta solamente per screditare l’attuale società. Il “buon” Mino sa quanto i tifosi apprezzino Zlatan Ibrahimovic e allora ha voluto deliberatamente dire “Vedete? Con la vecchia società avreste avuto Ibra, con la nuova invece niente“. Tralasciando che comunque il 35enne svedese è infortunato e comunque non sarebbe affatto tornato, perché avrebbe quasi sicuramente fatto un altro anno al Manchester United per provare a vincere quella Champions League che gli è sempre sfuggita.

Io devo fare gli interessi di Donnarumma

Abbiamo tenuto per la fine questa frase, che in realtà Raiola ha spesso ripetuto all’inizio di ogni suo discorso nelle settimane scorse quando era interpellato su Gigio. Bene, se facesse veramente l’interesse del ragazzo avrebbe avallato il rinnovo con il Milan. Al momento l’ambiente rossonero è l’ideale per un giovane portiere che deve ancora crescere e maturare, seppur sia già a un buon livello. Nella prossima stagione la squadra dovrebbe lottare per entrare in Champions e disputare l’Europa League, dunque esperienza in più per un Donnarumma che per quanto forte sia ha ancora da imparare. Inoltre al Milan gli è concesso sbagliare: è sempre stato difeso e protetto quando qualcuno ha messo in dubbio il suo valore. Al Real Madrid o in altri top club le pressioni nei suoi riguardi aumenterebbero a dismisura e al primo errore verrebbe affossato.

Perdonate la lunghezza dell’articolo, ma la sceneggiata di Raiola ha richiesto un’analisi profonda e ancora altro ci sarebbe da dire. Concludiamo dicendo che saremmo pure disposti a perdonare Gigio se facesse dietrofront, anche se per ricostruire il rapporto servirebbe poi del tempo. Un’ipotesi probabilmente remota che ha lo 0,001% di realizzarsi. Ma sarebbe un modo lieto di concludere una telenovela che per colpa di qualcuno, che non è la società Milan, ha assunto trame imbarazzanti.

 

Matteo Bellan

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