André Silva senza rifornimenti: la differenza con Icardi nel derby

Andrè Silva
Andrè Silva (©Getty Images)

André Silva era senza dubbio uno dei giocatori del Milan più attesi nel derby con l’Inter di domenica sera, ma non è riuscito a mettere il suo timbro nella sfida.

Si è reso pericoloso solamente con un palo clamoroso colpito dall’interno dell’area con un sinistro chirurgico. Un vero peccato, sarebbe stato il suo primo gol in campionato con la maglia rossonera. L’unico vero lampo della sua partita, comunque fatta anche di pressing sui difensori nerazzurri e sponde per i compagni. Però in fase offensiva quella del palo resta l’unica occasione in cui ha potuto concretamente andare in rete.

Qualcuno ha criticato André Silva, sottolineando quanto invece Mauro Icardi abbia inciso nell’Inter segnando tre gol. Magari sarà anche vero che il portoghese poteva fare qualcosa in più (tutti possono sempre fare di più, è assodato), ma la grande differenza con il collega nerazzurro sta nei rifornimenti avuti. L’argentino ha avuto due palloni d’oro da Antonio Candreva e Ivan Perisic e, grazie anche alle pessime mercature dei difensori del Milan, è riuscito a trasformarli in gol. Per il resto non è che abbia fatto cose eccezionali. Invece l’ex Porto non ha ricevuto mai assist puliti per poter concludere verso la porta.

Ovviamente siamo consapevoli del fatto che ci siano alcune critiche per partito preso nei confronti di André Silva, ma esse vanno poco considerate dato che col parlare di calcio seriamente non c’entrano nulla. E’ cabaret, neanche troppo divertente. Più sensatamente va detto che per un centravanti, soprattutto se ancora molto giovane, è importantissimo avere il supporto dei compagni e palloni giocabili. Il numero 9 del Milan non è stato ben assistito nel derby, dato che dalle fasce non sono arrivati cross precisi e che sono mancate pure le verticalizzazioni giuste per innescarlo.

Abbiamo massima fiducia in André Silva. Siamo sicuri che abbia talento e qualità per diventare un grande attaccante. Ovviamente deve lavorare con impegno e umiltà per crescere, però sta anche a Vincenzo Montella e ai compagni metterlo nelle condizioni migliori per fare ciò che gli riesce meglio, cioè segnare.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

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