Milan, il 9 novembre dall’UEFA: tutto sul voluntary agreement

Marco Fassone
Marco Fassone (©Getty Images)

NEWS MILAN – Il mese di novembre sarà molto importante per il club rossonero, sia per vicende di campo che per altre di carattere extra-sportivo. Il ‘Diavolo’ non potrà fallire i propri appuntamenti.

Come riportato stamane da La Gazzetta dello Sport, il 9 novembre Marco Fassone incontrerà l’UEFA per discutere del Fair Play Finanziario. Il Milan vuole ottenere il ‘voluntary agreement’, accordo che grazie al cambio di proprietà può consentire al club di evitare sanzioni se verrà presentato un piano finanziario convincente per rispettare nel giro di alcuni anni i parametri del FFP.

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Nel business plan del Milan ci saranno più possibilità esposte. Ovvero Fassone farà presente all’UEFA i piani del club sia in caso di qualificazione Champions che in caso di Europa League oppure di mancata partecipazione alle coppe europee. Piano A, piano B e piano C. Se il 9 novembre non dovesse esserci il via libera, allora il club rossonero dovrebbe aderire al ‘settlement agreement’, lo stesso a cui sottostanno Inter e Roma, con annesse sanzioni e paletti.

Il portale Calcioefinanza.it spiega che se il piano di Fassone sarà considerato sostenibile, allora il Milan avrà quattro anni per poter portare i conti in equilibrio. Come accennato in precedenza, i club che nei 12 mesi precedenti hanno cambiato proprietà possono sottoscrivere un accordo volontario (voluntary agreement) e derogare così alla regola che impone un rosso aggregato massimo di 30 milioni in tre stagioni.

Per poter derogare dalla regola generale sottoscrivendo il voluntary agreement un club deve:

  • presentare un piano a lungo termine, costituito da un piano finanziario “basato su ipotesi ragionevoli e prudenti” che preveda il raggiungimento del pareggio di bilancio in quattro esercizi;
  • dimostrare di avere le risorse finanziare a finanziarsi fino al termine del periodo coperto dall’accordo volontario;
  • presentare un impegno irrevocabile da parte dell’azionista o di una parte correlata a coprire le perdite relative agli esercizi precedenti a quello in cui sarà raggiunto il pareggio di bilancio. Questo impegno irrevocabile – dice il regolamento – dovrà essere sancito per mezzo di un accordo giuridicamente vincolante tra il club e l’azionista (o la parte correlata). Non solo, l’UEFA Club Financial Control Body potrebbe anche chiedere al nuovo azionista del Milan o a chi lo ha finanziato di presentare precise garanzie finanziarie.

Vedremo se Fassone convincerà i vertici di Nyon con il suo piano finanziario. Sicuramente una voce importante per convincere l’UEFA riguarda i futuri ricavi che il club dovrebbe incassare dall’Asia e nello specifico dalla Cina. Inizialmente era stata sparata una cifra molto alta, successivamente rivista al ribasso ma comunque consistente e pronta a essere esposta il 9 novembre.

 

Redazione MilanLive.it

 

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