Milan, Gattuso: “Do tutto, per il mio calcio serve migliorare”

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso (©Getty Images)

NEWS MILAN – Il Milan domani sfiderà il Rijeka nell’ultima partita del girone D di Europa League. Gennaro Gattuso ha parlato in esclusiva a Sky Sport 24 dopo aver sostenuto la consueta conferenza stampa.

Queste le prime parole del tecnico: “Questo Milan può e deve dare di più, abbiamo giocatori forti ma sappiamo che quello che stiamo facendo non basta. Bisogna migliorare a livello mentale e fisico, a volte sembriamo impauriti”.

Gattuso prosegue ricordando ancora che è diverso rispetto a Vincenzo Montella: “La mia paura più grande è di non perdere nessuno quando facciamo gli allenamenti. La metodologia di allenamento rispetto a Montella è diversa. Per giocare coi ritmi che vogliamo dobbiamo migliorare

Rijeka-Milan conta poco per la classifica, ma è utile lo stesso: “Serve vedere all’opera qualche giocatore che in questo momento sta giocando meno. Possiamo dare minutaggio ai vari Locatelli e Biglia per fagli migliorare la condizione

Rino sa che la squadra deve migliorare molto: “A Benevento nei primi minuti qualcosa si è visto, però non è bastato e ci hanno messo in difficoltà. Per giocare il calcio che piace a me, serve stare bene fisicamente e saper soffrire. Alla prima difficoltà arretriamo e sembra che abbiamo paura. Dobbiamo migliorare”.

E’ stato un grande giocatore, però il suo incarico attuale è molto diverso e complicato: “Due mestieri quello di giocatore e allenatore. Più difficile allenare, ma ce la metto tutta. Mi piace allenare, ci metto passione e mi fa sentire vivo. Ho il dovere di provarci e dare tranquillità ai ragazzi. Spero di riuscire a farmi capire”.

Gattuso conclude così: “Io ho vissuto in questi mesi a Milanello, dato che la Primavera si allena lì. Allenavo la mia squadra, però ho vissuto dentro l’ambiente. La difficoltà più grande è che dobbiamo limare bene il lavoro quando proponiamo qualcosa di nuovo, non va perso nessuno. Sono contento di allenare questa squadra, giovane e forte. Serve compattare l’ambiente ed entrare nella testa dei giocatori”.

 

Matteo Bellan

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